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Assistenza infermieristica perioperatoria

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Basi Dell'Assistenza infermieristica - 2182  (040789)

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INFERMIERISTICA CLINICA APPLICATA ALLA CHIRURGIA GENERALE ASSISTENZA PERIOPERATORIA AL PAZIENTE CHIRURGICO Intervento chirurgico e linee guida assistenziali Un intervento chirurgico sempre un evento complesso e stressante, e a prescindere non mai privo di rischio. Il paziente chirurgico affetto da una patologia non risolvibile, che non possibile migliorare neppure attraverso di egli differisce per molti aspetti dal paziente in generale : nei confronti del paziente generale prevede una adeguata somministrazione dei farmaci, il paziente chirurgico fragile in quanto la sua salute compromessa non solo dalla sua malattia, ma anche dalla cura e dal conseguente periodo di recupero, egli sottoposto ad un intervento, durante il quale si la zona del corpo di interesse, determinando in seguito, non solo un periodo in cui avvenire la somministrazione dei farmaci, ma anche una fase in cui il paziente deve imparare a convivere con le cicatrici che vanno ad incidere sul recupero funzionale, psicologico ed estetico. Una donna a cui viene ad esempio praticata la mastectomia, vede la completa asportazione della mammella e il genera un adattamento psicologico, un accettamento fisico, estetico dei cambiamenti corporei apportati un altro esempio di variazione funzionale vedere come protagonista un paziente che viene sottoposto ad un intervento alla addominale con cui si modifica la pressione intraddominale e vengono interessati nervi responsabili di archi riflessi connessi alla funzione digestiva: questo il motivo per cui il paziente, dopo un intervento chirurgico a carico della addominale toracica, non mangiare, altrimenti si formerebbe un tappo che porterebbe alla formazione di una possibile occlusione intestinale. chirurgica determina una variazione nella struttura anatomica e inoltre di spazi sterili e di conseguenza di possibili microrganismi. quindi, si occupa quindi di evitare infezioni a cui il paziente chirurgico particolarmente esposto. La chirurgia rimuove organi o parte di esse, ad oggi, si parla sempre di di una chirurgia conservativa che tende ad asportare piccole aree: per il tumore alla mammella, mentre, un tempo si praticava completa, ad oggi si tende ad effettuare un tipo di chirurgia chiamata quadrantectomia, in cui si rimuove solo il quadrante della mammella interessato dal tumore oppure si esegue un intervento in cui si toglie, oltre alla massa tumorale, un massimo di 2 cm di tessuto sano. Per qualunque tipo di intervento, inoltre, richiesto un accertamento pre operatorio completo e interventi infermieristici per preparare la persona e la sua famiglia prima della chirurgia, con il tempo anche della chirurgia abbiamo assistito ad una evoluzione tecnologica che ha determinato di procedure complesse, tecniche microchirurgiche, uso di laser, uso frequenta della chirurgia endoscopica, nuovi agenti farmacologici come anestetici, antiemetici efficaci che hanno anche migliorato la gestione del dolore da parte del paziente e ridotto di gran lunga il tempo di degenza. Mentre anni fa eseguire un intervento richiedeva un numero lungo di giorni, oggi per molti interventi vi la che la persona si presenti in ospedale al mattino, venga eseguito e ritorni a casa dopo il recupero tutto possibile grazie ai nuovi protocolli per ridurre la degenza ospedaliera e di conseguenza anche i costi. Da qui quindi nata la di sottoporre le persone a dei test diagnostici pre della chirurgia ambulatoriale, del day surgery, della chirurgia a breve permanenza, significa che lascia prima con un aumento dei bisogni educativi, dei piani di dimissione, domiciliare. Il campo delineato come assistenza infermieristica perioperatoria identifica degli interventi infermieristici nelle fasi chirurgica, per esempio il paziente chirurgico imparare a respirare, devono essere controllate digestione, squilibri idroelettrolitici, eventuali complicanze come di infezioni. Il contesto chirurgico ha diverse caratteristiche: paziente chirurgico non necessariamente ricoverato, durata di degenza limitata infatti la fase sempre extra ospedaliera, si basa su degli standard assistenziali necssaria una collaborazione multidisciplinare, necessario un percorso educativo nella gestione domiciliare che integri paziente e assistiti, questa una conseguenza delle degenze ridotte a livello di tempistica utile. Prima di decidere come assistere un paziente chirurgico si tiene conto delle linee guida assistenziali che sono: e desideri del paziente, vengono espressi attraverso il consenso informato. Esso un documento con cui la persona, in forma scritta, prende consapevolezza di che gli fatto, ha lo scopo di proteggere la persona da interventi non assolutamente personale e individuale, nel senso che rivolto solo ed esclusivamente alla persona che necessita di un certo trattamento oppue essere compilato, nel caso in cui sia un minore o un incapace, da un suo familiare o tutore legale. Prima che la persona firmi il consenso informato, deve essere messa a conoscenza di quelle che saranno le procedure, ad esempio chirurgiche, da eseguire, i conseguenti benefici o i possibili rischi e complicanze, le alternative esistenti, eventuali alterazioni o nella ha delle caratteristiche standard: deve essere informato, personale (riferito solo al soggetto), conspevole (espresso quindi da una persona in grado di intendere e di volere), manifesto (la deve essere esplicita), revocabile (il paziente revocare il consenso in qualsiasi momento). Il consenso informato utile per procedure invasive (incisione chirurgica, biopsia, paracentesi...), procedure che richiedano sedazione o anestesia, procedure che utilizzano radiazioni. (evidence best nursing) o EBM (evidence best medicine), la pratica assistenziale basata non ma su interventi di provata efficacia (controllo delle infezioni, gestione del dolore, pianificazione delle dimissioni...). Questi standard assistenziali sono stati sperimentati scientificamente al fine di potr ottenere i risultati di assistenza migliori. Se ad esempio abbiamo un paziente che necessita di essere operato alla colecisti, per migliore quello laparoscopico (tre forellini), mentre un tempo si praticava un intervento a cielo aperto con di 12 cm e esposizione della colecisti : sta quindi al medico far capire quale la pratica vantaggiosa da eseguire. afferma che si vuole ottenere dal paziente che passa anche attraverso una fase in cui i protagonisti, i pazienti e gli operatori sono bene informati (il paziente tramite il consenso informato, gli operatori tramite laurea, aggiornamenti, master ecc...). In questo senso quindi ha portato al riconoscimento di protocolli a livello mondiale , essa non rappresenta la icerca, ma un modo di utilizzare i risultati della ricerca per ottenere una serie di miglioramenti relativi alle condizioni della persona. Tutto quindi finalizzato ad ottenere un vantaggio per il paziente stesso: sapere come gestire la ferita, sapere come gestire il dolore che essere connesso alla psiche, oppure alla tolleranza del soggetto, utilizzare i giusti antidolorifici, i giusti farmaci utile per migliorare la reazione della persona nel intesa come tutto che sa fare. come abbiamo detto, soggetto ad una serie di rischi concatenati avere ansia, paura, essere spaventato prima e questi elementi possono aumentare il fabbisogno di anestetici necessari, il livello del dolore e il periodo di recupero, i tipi di rischi possono essere infezioni, fallimento chirurgico, complicanze che possono insorgere durante (per esempio una caduta improvvisa della pressione arteriosa comportare ischemia, trombosi, embolia, infarto, oppure un ridotto scambio di ossigeno portare ipossia celebrale, somministrazione di soluzioni endovenose portare edema polmonare la persona sottoposta perde temporaneamente sia le funzioni cognitive sia i meccanismi di autoprotezione biologica. Il rischio perioperatorio maggiore oltre i 60 anni per una serie di cambiamenti fisiologici e biologici connessi per esempio malattie coesistenti,cambiamenti cardiovascolari e polmonari, deficit della renale che va a compromettere la rapida eliminazione degli gli agenti anestetici hanno per i tessuti grassi e quindi si concentrano nel grasso corporeo e nel cervello. Se il paziente anziano e presenta altri acciacchi nel periodo precedente possibile evitare il rischio che insorgano queste complicanze attraverso un processo di educazione e insegnamento che prevede ad esempio il controllo della sua glicemia, spronarlo a smettere di fumare se ha questa cattiva abitudine: queste vengono svolte in modo tale che la persona possa arrivare in maniera ottimale al tavolo operatorio. chirurgico liberi: essi si occupano di garantire un corretto ed adeguato approviggionamento di farmaci che potrebbero essere utili durante indossano i dispositivi di protezione individuale ma non indossano indumenti sterili essi non si avvicinano al tavolo operatorio, curano anche dei materiali sterili in contenitori sterili che vengono toccati dagli infermieri puliti solo (tutto che verde o azzurro in sala operatoria non essere toccato sterile). Le fasi di chirurgico Le fasi che rigurdano un intervento chirurgico sono: pre operatoria, inizia dal momento in cui viene presa la decisione di fare e termina quando la persona trasferita sul letto operatorio. In questo momento le infermieristiche comprendono: valutazione di base della persona prima (accertamento fisico, emotivo, psicologico), anamnesi infermieristica (relativa ad esempio ad eventuali allergie a farmaci, conferma che siano stati eseguiti tutti gli esami educazione (ad esempio movimenti respiratori in questa fase che torneranno utili al paziente nel post intervento) e gestione del postoperatorio. Il giorno si rivedono queste informazioni, si verifica del sito chirurgico, si conferma il consenso informato. Questa preparazione prima consente una gestione migliore a livello di tempo e risorse, ed chiaro che essere messa in atto nel momento in cui parliamo di un intervento programmato come la (si parla di urgenza vera se bisogna intervenire entro 1 ora, si parla di urgenza differita se si temporeggiare e provare nel mentre una terapia farmacologica), non consente questo tipo di preparazione in quanto va fatto nel giro di poco tempo. Sulla fase influiscono particolarmente il tipo di paziente e il tipo di intervento chirurgico infatti man mano che aumenta chirurgico aumentano anche le problematiche organizzative. Prima devono essere definiti alcuni punti fondamentali: tipologia di ricovero, preparazione diagnostica, classificazione degli interventi in base oppure in base al fatto che si tratti di un intervento pulito, sporco, contaminato, valutazione del rischio operatorio (da parte del medico o preparazione del paziente per infermieristico nel In questo momento ha come scopo quello di avere informazioni possibili riguardanti la salute Verranno valutati: nutrizionale e idratazione, fattori come malnutrizione, perdita di peso, carenze di nutrienti specifici, anomalie metaboliche, squilibri idroelettrolitici sono i principali elementi che devono essere presi in considerazione in quanto possono essere problemi significativi durante respiratorio, uno degli obiettivi per una respiratoria ottimale, al soggetto viene insegnato come effettuare esercizi respiratori oppure se si stratta di un fumatore viene sollecitato a smettere di fumare prima cardiovascolare, uno degli obiettivi per avere cardiovascolare, infatti per esempio se la persona ha una pressione arteriosa non controllata la chirurgia essere ritardata fino a quando non viene epatica e renale, questi due sistemi devono essere funzionanti per garantire un adeguato trattamento e dei farmaci, degli agenti infatti, chirurgico controindicato nei casi di insufficienza renale per endocrina, deve acquisire informazioni relative a eventuali problemi a livello endocrino, ad esempio il diabete in quanto per esempio aumentare il rischio di infezioni della ferita immunologica, molto importante per conoscere informazioni relative a eventuali allergie o a farmaci. A proposito dei farmaci per ogni assistito deve essere effettuata farmacologica per i possibili effetti dei farmaci da banco che assume o ha assunto ultimamente, per esempio, molte persone assumono che anche un potente inibitore piastrinica quindi nei giorni precedenti bisogna interrompere la somministrazione di questo farmaco. Interventi infermieristici nel dovrebbe prevedere oltre che la descrizione delle varie fasi della procedura, anche l sensazioni che la persona quindi per esempio importante spiegare quale dei farmaci ma anche spiegare che i farmaci daranno una sensazione di stordimento e sonno. Il prsupposto che se la persona sa cosa lo aspetta, le azioni che veranno eseguite, come un intervento o degli essercizi nella fase successiva saranno accompagnati da un grado di rilassamento maggiore. Negli esercizi di educazione rientrano: respiratori utili per favorire una ventilazione polmonare adeguata e una corretta ossigenazione sanguigna. viene educata ad assumere delle posizioni, se il dopo intervento lo consente, utili a favorire polmonare, come la posizione seduta o semi seduta, viene istruito a respirare profondamente, a inspirare e espirare attraverso la bocca. Se il sito riguarda la zona toracica o addominale viene educato a tenere i palmi delle mani uniti con le dita intrecciate sopra il sito chirurgico in modo tale da fare da sostegno durante i colpi di in anestesia locale non serve la ginnastica respiratoria, essa si insegna sempre se si eseguono interventi che riguardano la cinetica respiratoria (nel caso di interventi al torace si fa, nel caso invece di inteventi alla mammella, al torace non si del corpo: lo scopo di promuovere i movimenti del corpo quello di migliorare la circolazione, evitare la stasi venosa dopo un mostra al paziente come ruotarsi nel letto, come assumere la posizione laterale senza avvertire dolore, senza dislocare una via endovenosa, un drenaggio del dolore: nel discute con la persona circa eventuali dolori che dopo i farmaci che verranno somministrati per alleviare il tutte le persone hanno reazioni emotive differenti prima di qualsiasi procedura chirurgica, che possono essere espresse in modi differenti. facile riscontrare nei pazienti paura di morire, stress, timore nei confronti della procedura chirurgica, paura del dolore : questi sentimenti possono essere espressi in maniera individuale, alcuni li manifestano facendo numerose domande altri ancora evitano invece qualsiasi tipo di conversazione. Di conseguenza deve essere in grado di erogare la giusta di informazioni a seconda di come il soggetto reagisce, deve essee in grado di ascoltare i suoi dubbi, dare una risposta alle due domande in modo tale da alleviare la in questo momento essere utile anche da parte dei familiari dei liquidi e dei nutrienti, le raccomandazioni specifiche dipendono dalla persona e dal tipo di una lunga restrizione di liquidi e cibo non necessaia in persone che non hanno vie aeree compromesse, coesistenti malattie. intestinale, i clisteri sono prescritti nel se la persona deve essere sottoposta a interventi o alla zona in questi casi sono prescitti clisteri di pulizia o un lassativo la sera prima e poi ripetuto il mattino stesso. Lo scopo di questa preparazione quello di permettere una vision completa e soddisfacente del sito chirurgico, oltre che prevenire la contaminazione del della cute, il soggetto essere istruito nei giorni precedenti a usare un sapone contenente per pulire della cute, ridurre la presenza di microrganismi senza provocare lesioni. Il paziente deve essere pulito attraverso un lavaggio : si effettua una doccia con antisettico, solitamente con clorexidina, possibilmente sia la sera prima sia la mattina per ridurre la presenza di microrganismi cutanei e quindi il rischio di questo non il lavaggio sterile che invece si esegue sul tavolo operatorio in sala operatoria. Per alcuni tipi di interventi, come per inguinale, bisogna procedere ad eseguire una tricotomia per rimuovere i peli in quanto possono essere sede di microrganismi e alterare il processo di non in tutti gli interventi si esegue la tricotomia in molti casi non serve oppure essere controproducente se fatta con lame in quanto si possono provocare delle microlesioni che diventerebbero sede di ingresso per i microrganismi, per prevenire questo rischio, oggi si predilige di rasoi elettrici nel caso in cui la tricotomia sia fase alla persona viene fatto indossare un camice lasciato aperto sulla schiena, se ha i capellilunghi questi vengono raccolti, se utilizza ponti modbili o dentiere vengono rimosse potrebbero causare respiratoria durante vengono tolti tutti i gioielli che la persona indossa e insieme agli altri suoi oggetti personali vengono consegnati a un familiae oppure etichettati e custoditi in un luogo sicuro. La persona prima di essere trasferita in sala operatoria deve urinare in modo da mantenere la post operatoria, inizia con il risveglio della persona in sala di risveglio (sempre nella sala operatoria) e termina con le dimissioni. si occupa di monitorare i parametri vitali,accertare gli ffetti degli agenti anestetici, accertare eventuali complicanze, sensazione del dolore, gestire il comfort del paziente, promuovere la guarigione, fornire informazioni e consigli utili dopo la dimissione. Il paziente trasferito dalla sala operatoria alla sala di risveglio, da parte o di anestesia, dove si la sala di risveglio deve essere un ambiente pulito, tranquillo, libero da apparecchiature non necessarie. Non appena la persona viene spostata con cautela e attenzione particolare al sito chirugico, le viene tolto il camice sporco e le viene messo un altro pulito. Nella sala di risveglio la persona accolta che rivede alcune informazioni insieme e di nella sala di risveglio sono monitorati i parametri, eventuali emorragie e complicanze, saturazione della respirazione, colorito cutaneo, livello di coscienza, drenaggi, infusioni endovenose di liquidi o farmaci, delle vie aeree, accertamento della cardiovascolare, condizioni della ferita chirurgica, del sistema nervoso centrale. eventualmente applicare accertare frequenza e respiratoria, saturazione eventuali suoni spesso si trova alle prese con quadri di ipotensione, dovuti per lo a perdite di sangue, ipoventilazione, anestesia o shock con i conseguenti sintomi: pallore, cute fredda, cianosi, polso rapido e debole nella maggior parte dei casi i primi interventi prevedono una tempestiva somministrazione di liquidi endovenosi, sangue e farmaci. una grave complicanza della chirurga che se non trattata portare il soggetto alla morte: la persona appare agitata, assetata, ha cute fredda, umida, pallida, la requenza cardiaca aumenta, la pressione arteriosa e venosa e il livello di emoglobina cadono si ispeziona immediatamente il sito chirurgico per verificare da dove proviene si somministra trasfusione di sangue o emoderivati per ripristinare la volemia. Nella sala di risveglio sono somministrati per via endovesa gli analgesici per controllare e alleviare il la persona rimane nella sala di risveglio solitamente fino a quando non si pienamente riprsa dalla somministrazione e fino a quando i seguenti parametri non sono stabili: vitali stabili, spazio temporale, adeguata, corretta, e vomito assenti. La maggior parte delle persone sono dimesse direttamente a casa dalla sala di risveglio e di conseguenza richiedono istruzioni sia verbali che scritt circa tali informazioni relative alla cura della ferita, alla dieta da seguire, ai farmaci da assumere, alle visite di controllo dovrebbero essere riferite ai cargiver o familiari Il tempo di recupero variabile in base al tipo di intervento e alle condizioni generali di salute, anche se solitamente le limitazioni per le valgono per le prime ore. Se la persona dopo deve rimanere in ospedale, ritorna nel reparto di degenza: la stanza preparata con il matiale necessario come steli da flebocisti, bacinelle per il vomito, tamponi, della sala di risveglio comunica agli infermieri di reparto le informazioni relative alle condizioni generali del paziete, pocedure eseguite, malattie presenti, emorragie eventuali, farmaci somministrati, infusioni endovenose. di ricovero ordinario non prevede per forza in giornata ma essere per fare accertamenti, il paziente poi tornar un alto giorno per vero e proprio, che esser eseguito ambulatorialmente (es. asportazione di un neo) oppure in day surgery con la permanenza di una notte. Questi due tipi di ricoveri sono applicati soprattutto per i costi contenuti ambulatoriale, offre la di effettuare piccoli interventi chirurgici o pocedure diagnostico terapeutiche invasive in regime ambulatoriae senza ricovero in anestesia locale surgery, permette di eseguire interventi chirurgici in anestesia locale, loco regionale di ambito oculistico, gastroenterologico, ginecologico, ortopedico, il servizio viene fornito da ospedali e da centri chirurgici dedicati, i benefici sono la deambulazione precoce, la riduzione dei costi, la riduzione del rischio di infezione nosocomiale. La durata della degenza molto breve, variabile da qualche ora a un giorno, a meno che non sorgano un modello che negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di nel giro di poco tempo e con poche risorse economiche si in grado, mediante questo servizio, di risolvere una problema. Gli infermieri hanno mediamente a disposizione 2 ore per preparare il paziente e alla dimissione, si trovano a gestire un elevato numero di informazioni, e domande espresse da parte del paziente e inoltre richiesta, da parte la di giudizio e interazione con altri servizi. Preparazione diagnostica del paziente Il paziente va preparato sotto vari punti di vista, anche sotto il profilo diagnostico, infatti vengono eseguite indagini a scopo diagnostico in relazione al quadro clinico del paziente e indagini necessarie alla valutazione del rischio anestesiologico. ecografico: come procedura diagnostica non invasiva, non danneggia infatti il DNA cellulare ed a basso tramite ecogafico si indagano gli organi addominali o altri organi come la mammella e la tiroide, il limite che consente di valutare solo i tessuti molli e non i tessuti ossei e neppure le strutture profonde altri organi si sovrappongono (per esempio al pancras non si eseguire il pancreas un organo retroperitoneale e davanti si trovano le anse intestinali in cui il gas), sono valutati con quindi solo organi parenchimatosi. come strumento di indagine non prevede una preparazione complessa (talvolta soltanto il digiuno o la vescica piena), si basa sugli ultrasuoni e la precisione di questa metodica influenzata da ragioni strumentali in quanto gli ultrasuoni non hanno lo stesso grado di penetrazione dei raggi ecografico una metodica operatore dipendente, significa quindi che la precisione e la corretta riuscita dipende molto che la esegue. Questo esame viene effettuato attraverso una sonda ad ultrasuoni che viene poggiata sulla cute dove si applica un gel che impedisce la dispersione del il fascio di ultrasuoni viene riflesso, viene trasformato in segnale elettrico il quale elaborato al compter diventa le immagini sono in bianco e nero e si utilizza un software per la ricostruzione delle immagini. Oggi anche si evoluta, infatti possibile fare con mezzo di contrasto il quale permette la formazione di microbolle che non si aggregano e di conseguenza non comportano il rischio di embolia, in questo modo si possono evidenziare determinate strutture anatomiche (fegato, vie biliari...). radiologico: Nel pazinte chirurgico si fa radiologico a due proiezioni, questo serve al medico chirurgo per capire se ci sono problemi a carico di un apparato e per capire come la persona risponde alla ventilazione artificiale. radiologico basato di radiazioni, di raggi X che sono potenzialmente nocivi in quanto possono interferire nel DNA, provocando eventuali mutazioni e quindi potenziali patologie tumorali. Per questo tutto il personale sanitario deve proteggersi con dispositivi particolari, camici a piombo, dispositivi per misurare le radoiazioni ecc.. differenza degli ultrasuoni, i raggi X hanno un elevato potere di penetrazione tanto che con essi possibile studiare qualsiasi distretto corporeo, anche le ossa: la radiografia er esempio un esame standard che si effettua in caso di oggi con delle tecniche possibile fare radiografie tradizionali (singola immagine radiologica) e TAC (serie di immagini in sezione). Nella radiologia tradizionale un letto che anche essere messo in verticale, di fronte una fonte da cui parte un fascio di radiazioni, in questo modo possibile inquadrare singole parti a fuoco fisso: assomiglia in tutto e per tutto ad una nella TAC, invece, le fonti radiogene sono numerose, non sono fisse ma possono ruotare intorno al letto in modo da avere ampia del paziente infatti, possibile fare una total body oppure fare ricostruzioni tridimensionali. Si anche sottrarre a partire da queste ricostuzioni ampie una particolare immagine tridimensionale (es. immagine tridimensionale Questi esami possono essere condotti solo mettendo in sicurezza gli studi di radiologia hanno, per questo pareti schermate con piombo spesso solitamente 8 esistono anche apparecchi portatili per fare valutazioni estemporanee e questi sono utilizzati per fare una radografia di urgenza, in questo caso si fanno uscire le persone dalla stanza e ci si concentra solo sul paziente, la schermatura viene praticata con dei pannelli. I mezzi di contrasto usati per che vengono usati oggi non comportano reazioni allergiche, mentre invece quelli utilizzati per la radiologia possono avere effetti molto gravi: la radiologia con di mezzi di contrasto radiopachi faringe per ridurre il il paziente invitato a non mangiare per ore fino alla ripresa quindi del riflesso orofaringeo non controllerebbe bene la deglutizione a causa e somministrato anche per via questi pazienti devono essere sempre accompagnati, assistiti che ha anche il compito di monitorare i parametri vitali (pressione e frequenza cardiaca soprattutto gli anestetici agiscono sul sistema nervoso centrale determinando effetti su questi due parametri) e eventuali segni di perforazione che possono essere annessi a dolore e sanguinamento. Colangio(pancreato)grafia endoscopia retrograda (ERCP): Coniuga la tecnica endoscopica con quella radiologica, questa metodica definita retrogada quando aggiungiamo la seconda porzione del duodeno, a livello dello sfintere di Otii si inietta un mezzo di contrasto in via redrogada verso il coledoco. Viene utilizzata per le vie biliari, avere una valenza curativa oltre che diagnostica e presenta notevoli complicanze (perforazione, pancreatite). Esami di laboratorio: gli esami di laboratorio standard sono solitamente emocromo, elettroliti, glicemia, creatinemia, prove di coagulazione, transaminasi, analisi delle urine, oltre a questi ci sono anche altri tipi di esami da laboratorio come ecg, biopsia, valutazione del gruppo sanguigno che si effettua per esempio precedentemente alle trasfusioni (si fanno anche le prove crociate e in caso di la persona avere una reazione allergica mortale), valutazione cardiologica e pneumologica, eventuale spirometria per capire quanto il soggetto riesce a espandere il polmone e permettere gli scambi gassosi. Durante un intervento chirurgico le funzioni vitali del paziente in parte vengono effettuate da macchine, sono somministrate importanti di farmaci che possono avere varie ripercussioni: oggi consente di avere un intervento in tempi rapidi e con dolore minimizzato, con la anche di non ricordare nulla (questo possibile grazie a farmaci che hanno la di rimuovere la memoria a breve termine, quindi la persona un vago ricordo solo del momento in cui ha incontrato La valutazione fatta basata sugli esami di laboratorio chiesti dai medici del reparto, ma anche egli, a sua volta, richiedere ulteriori esami, come per esempio la valutazione di una molecola che consente di valutare complicanza chiamata ipertermia valuta il rischio anestesiologico. Valutazione anestesiologica Attraverso la valutazione anestesiologica si va a valutare la possibile presenza di infezioni, non necessariamente nella sede in cui si ad effettuare la procedura della valutazione anestesiologica fanno parte ad esempio: (ECG): si esegue negli uomini oltre i 45 anni, nelle donne oltre i 55 anni, se sospettata una patologia cardovascolare chiedere esami come dosaggio della troponina ecc... Si richiede anche nel caso in cui ci siano pazienti a rischio o con positiva per malattie cardiovascolari o che presentino segni clinici evidenti come le aritmie, oppure in pazienti che sguono una terapia con farmaci cardiotossici o nefrotossici e in soggetti che presentano delle alterazioni al torace: si esegue in soggetti con superiore ai 60 anni o in persone con malattie polmonari acute e croniche, malattie cardiovascolari, in soggetti fumatori, immunodepressi. Si effettua la valutazione anestesiologica ogni volta che possibile identificare e trattare tutte le infezioni distanti dal sito chirurgico prima di un intervento se le infezioni, seppure lontane dal sito chirurgico di interesse, non sono risolte, si elettivo. La valutazione anestesiologica utile in quanto attraverso essa si possono eseguire svariate come controllare il livello di glicemia nel sangue e quindi monitorare il paziente diabetico al fine di evitare situazioni di iperglicemia nel incoraggiare pazienti fumatori a smettere di fumare almeno 30 giorni prima attraverso questi interventi, la durata del ricovero risulta essere di molto ridotta degli interventi chirurgici Lo scopo della terapia chirurgica essere di vario tipo: o esplorativo: consentono la definizione delle un intervento chirurgico diagnostico per esempio al fine di ripristinare la persa a causa di anomalie rimozione di parti corporee attraverso questo tipo di intervento si ricostruiscono tessuti traumatizzati, per esempio si effettuare la ricostruzione della muscolatura che determina minzione e anche la chirurgia plastica si accompagna alla ricostruzione, seppure la ricostruzione, come fase, appartenga sia alla chirurgia classica che a quella specialistica, anche la chirurgia plastica avere curative (per esempio microchirurgia per la ricostruzione di un arto perso in seguito a un un intervento con scopo palliativo viene eseguito per ridurre dei sintomi della malattia e non quindi questo tipo di interventi consentono di alleggerire il carico psicologico e dolorifico di una malattia, vengono eseguiti per esempio in caso di tumore quando si decide di tentare una rimozione parziale della massa il trapianto un tipo di chirurgia estrema che rchiede tempi, costi, degi operatori molto elevate. Con un trapianto si sostituisce un organo malato o parte di esso con uno idealmente si potrebbero trapiantare tutti gli organi, di fatto, esistono una serie di limitazioni anche etiche, per esempio non possibile effettuare un trapianto di cervello, al massimo si fare un innesto. I trapianti da viventi sono effettuati solitamente tra componenti della stessa famiglia, previa valutazione della istologica dei tessuti: il trapianto dei reni uno dei tapianti che si eseguire da viventi, in quanto i reni sono organi pari e si vivere anche con un solo esempi di interventi con scopo estetico sono quelli di plastica al seno o lifting al volto. Gli interventi chirurgici possono anche essere classificati in base al grado di urgenza: la persona richiede attenzione immediata in quanto la sua vita essere in pericolo (esempio emorragia interna, appendicite perforata, ustione estesa, ferita da arma da fuoco) per cui necessario intervenire in questo caso necessario per la salute del paziente e deve essere eseguito entro 2448 ore (infezione alla cistifellea, calcoli renali o il paziente viene studiato, fa una serie di esami, la persona dovrebbe essere operata e per questo viene messa in lista per fare un intervento che quindi non richiede urgenza, la mancata operazione non ha conseguenze rilevanti (correzione di cicatrici, ernie semplici). Per stabilire la di un intervento chirurgico si prendono in considerazione i seguenti aspetti: di uno o organi e strutture del corpo: numerosi e profondi sono i danni, tanto grave il danno e di conseguenza tanto forte la carica di anestesia e durata di fattori di rischio: un paziente che ha patologia concomitanti con cattive abitudini maggiormente esposto a rischi, per esempio nel caso in cui un paziente ha la colecisti, fuma, obeso, diabetico i rischi saranno maggiori e bisogna quindi studiare il tipo di anestesia potenziali: bisogna ovviamente ricordare che la del rischio connessa a qualsiasi intervento non mai nulla. A livello internazionale le ferite chirurgiche possono essere classificate in base al rischiodi poter sviluppare ferite pulite: sono ferite operatorie non infette in cui non presente alcun tipo di sono solitamente ferite che ci si procura facendosi la barba o tagliandosi con qualcosa a casa, guariscono grazie dei lembi tissutali, solitamente non richiedono drenaggi ma se sono necessari, i sistemi di drenaggio sono chiusi (per esempio nel caso della chirurgia alla tiroide, si va ad operare su una zona piuttosto profonda che abitualmente non ha contatti con il materiale che fuoriesce viene proprio rimosso attraverso drenaggi). Gli interventi puliti non coinvolgono apparato respiratorio, digerente, genitale, pulite contaminate: sono ferite operatorie in cui sono presenti forme limitate di flogosi, coinvolgono respiratorio, digerente, genitale, urinario senza una contaminazione gli interventi solitamente non sono molto aggressivi (per esempio rientra in questa categoria che si esegue per la rimozione del rene, mentre invece ne escluso quello per la rimozione della vescica in quanto presente una minima flora che si trova a contatto con le urine e potenzialmente ci potrebbe essere una contaminazione) , possono interessare il tratto biliare, la vagina, contaminate: sono ferite recenti tipiche di traumi e vi la presenza di infiammazione acuta non purulenta (il ginocchio sbucciato non una ferita pulita si ha contatto con la terra, quindi un ambiente non la non garantita e la maggior parte di questi interventi sono a carico gastrointestinale, quando si va ad aprire si avere liberazione dei batteri che vivono abitualmente intestinale (infatti gli operatori cambiano i guanti sterili sono sicuramente venuti a contatto con quei sporche infette: sono ferite traumatiche non recenti, in cui non stata attuata una corretta pulizia, non stata quindi effettuata una corretta questo tipo di ferite possono presentare tessuto

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Assistenza infermieristica perioperatoria

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INFERMIERISTICA CLINICA APPLICATA ALLA CHIRURGIA GENERALE
ASSISTENZA PERIOPERATORIA AL PAZIENTE CHIRURGICO
Intervento chirurgico e linee guida assistenziali
Un intervento chirurgico è sempre un evento complesso e stressante, e a prescindere dall’entità non è mai
privo di rischio. Il paziente chirurgico è affetto da una patologia non risolvibile, che non è possibile
migliorare neppure attraverso l’utilizzo di farmaci; egli differisce per molti aspetti dal paziente in generale :
l’assistenza nei confronti del paziente generale prevede una adeguata somministrazione dei farmaci, il
paziente chirurgico è fragile in quanto la sua salute è compromessa non solo dalla sua malattia, ma anche
dalla cura e dal conseguente periodo di recupero, egli è sottoposto ad un intervento, durante il quale si
“apre” la zona del corpo di interesse, determinando in seguito, non solo un periodo in cui dovrà avvenire la
somministrazione dei farmaci, ma anche una fase in cui il paziente deve imparare a convivere con le cicatrici
dell’intervento che vanno ad incidere sul recupero funzionale, sull’assetto psicologico ed estetico. Una
donna a cui viene ad esempio praticata la mastectomia, vede la completa asportazione della mammella e il
ché genera un adattamento psicologico, un accettamento fisico, estetico dei cambiamenti corporei apportati
dall’operazione; un altro esempio di variazione funzionale può vedere come protagonista un paziente che
viene sottoposto ad un intervento alla cavità addominale con cui si modifica la pressione intraddominale e
vengono interessati nervi responsabili di archi riflessi connessi alla funzione digestiva: questo è il motivo
per cui il paziente, dopo un intervento chirurgico a carico della cavità/parete addominale e/o toracica, non
può mangiare, altrimenti si formerebbe un tappo che porterebbe alla formazione di una possibile occlusione
intestinale. L’apertura chirurgica determina una variazione nella struttura anatomica e inoltre l’apertura di
spazi sterili e di conseguenza l’ingresso di possibili microrganismi. L’infermiere, quindi, si occupa quindi di
evitare infezioni a cui il paziente chirurgico è particolarmente esposto.
La chirurgia rimuove organi o parte di esse, ad oggi, si parla sempre di più di una chirurgia conservativa che
tende ad asportare piccole aree: per il tumore alla mammella, mentre, un tempo si praticava l’asportazione
completa, ad oggi si tende ad effettuare un tipo di chirurgia chiamata quadrantectomia, in cui si rimuove solo
il quadrante della mammella interessato dal tumore oppure si esegue un intervento in cui si toglie, oltre alla
massa tumorale, un massimo di 2 cm di tessuto sano. Per qualunque tipo di intervento, inoltre, è richiesto un
accertamento pre operatorio completo e interventi infermieristici per preparare la persona e la sua famiglia
prima della chirurgia, con il tempo anche nell’ambito della chirurgia abbiamo assistito ad una evoluzione
tecnologica che ha determinato l’uso di procedure più complesse, tecniche microchirurgiche, uso di laser,
uso frequenta della chirurgia endoscopica, nuovi agenti farmacologici come anestetici, antiemetici più
efficaci che hanno anche migliorato la gestione del dolore da parte del paziente e ridotto di gran lunga il
tempo di degenza.
Mentre anni fa eseguire un intervento richiedeva un numero più lungo di giorni, oggi per molti interventi vi
è la possibilità che la persona si presenti in ospedale al mattino, venga eseguito l’intervento e ritorni a casa
dopo il recupero dall’anestesia: tutto ciò è possibile grazie ai nuovi protocolli per ridurre la degenza
ospedaliera e di conseguenza anche i costi. Da qui quindi è nata la necessità di sottoporre le persone a dei
test diagnostici pre ricovero; l’aumento della chirurgia ambulatoriale, del day surgery, della chirurgia a breve
permanenza, significa che l’assistito lascia prima l’ospedale con un aumento dei bisogni educativi, dei piani
di dimissione, dell’insegnamento all’autocura, dell’assistenza domiciliare.
Il campo delineato come assistenza infermieristica perioperatoria identifica l’insieme degli interventi
infermieristici nelle fasi dell’esperienza chirurgica, per esempio il paziente chirurgico dovrà imparare a
respirare, devono essere controllate digestione, squilibri idroelettrolitici, eventuali complicanze come
l’insorgenza di infezioni. Il contesto chirurgico ha diverse caratteristiche:
-il paziente chirurgico non e’ necessariamente ricoverato,
-la durata di degenza e` limitata infatti la fase pre-operatoria e` sempre piu` extra ospedaliera,
-ci si basa su degli standard assistenziali (EBN/EBM),
-e` necssaria una collaborazione multidisciplinare,
-e` necessario un percorso educativo nella gestione domiciliare che integri paziente e assistiti, questa e` una
conseguenza delle degenze ridotte a livello di tempistica utile.