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Chirurgia Specialistica e distrettuale

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Corso

Basi Dell'Assistenza infermieristica - 2182  (040789)

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Anno accademico: 2015/2016
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CHIRURGIA SPECIALISTICA

Nel corso dell'ultimo secolo lo sviluppo delle conoscenze, la specificità di approccio a determinate malattie ed il loro incremento, problemi organizzativi, i chirurghi hanno reso necessario suddividere la chirurgia generale in numerose branche specialistiche. Le branche specialistiche possono essere definite tali in quanto riguardano uno specifico organo, distretto corporeo o apparato oppure possono essere considerate specialistiche quelle che utilizzano specifiche tecnologie (es. laparoscopia). Le chirurgie specialistiche sono:

 Cardiochirurgia  Chirurgia dell'apparato digerente ed endoscopica  Chirurgia d'urgenza  Chirurgia generale  Chirurgia maxillo facciale  Chirurgia odontostomatologica  Chirurgia pediatrica  Chirurgia plastica e ricostruttiva  Chirurgia toracica  Chirurgia vascolare  Ginecologia e Ostetricia  Neurochirurgia  Oftalmologia  Ortopedia e traumatologia  Otorinolaringoiatria  Urologia

CARDIOCHIRURGIA

La cardiochirurgia è una branca della medicina che si occupa della chirurgia del cuore e dei vasi sanguigni ad esso collegati. Gli interventi cardiochirurgici più frequenti, eseguiti nell'adulto, consistono in: 1. sostituzione (con protesi biologiche o meccaniche) o riparazione delle valvole cardiache (aortica, mitralica, tricuspidalica, raramente la valvola polmonare) in seguito a malattie infettive (endocardite), congenite (es. bicuspidia aortica) o degenerative (malattia reumatica, collagenopatie, calcificazioni) 2. sostituzione protesica dell'aorta ascendente e dell'arco aortico (o applicazione di stent all'interno di essi) per aneurismi o dissecazioni 3. bypass coronarici con utilizzo di condotti arteriosi (arterie mammarie, radiali, epigastriche, gastroepiploica, quadricipite femorale) o venosi (vena safena) 4. exeresi di tumori, in genere mixomi atriali 5. ablazione di aritmie complesse, in genere fibrillazione atriale. 6. trapianti di cuore.

Un intervento di cardiochirurgia rappresenta un evento estremamente critico sia per il paziente che per i suoi familiari, l'infermiere si preoccuperà di sostenere psicologicamente il paziente. A volte, può proporre al paziente di visitare il reparto di terapia intensiva e/o la stanza nella quale egli rimarrà durante il risveglio dall'anestesia; in tal modo al risveglio sarà rassicurato alla vista di un ambiente e di persone che non gli risultino completamente estranei.

Sia il paziente che i familiari vengono informati rispetto alle apparecchiature e al materiale che verrà utilizzato dopo l'intervento e al loro scopo, in modo da abituarsi all'idea di vedere l'utilizzo del monitor, di diverse vie endovenose, di drenaggi a livello del torace e del catetere vescicale. Lo stress causato dall'imminente intervento cardiochirurgico può generare delle complicanze che richiedono una gestione in collaborazione con il medico come:  angina pectoris;  grave stato di ansia;  arresto cardiaco. Per la maggior parte dei pazienti si possono identificare diagnosi infermieristiche (NANDA) comuni nella fase preoperatoria:

  1. paura correlata a deficit di conoscenze e a idee;
  2. ansia correlata a minaccia del concetto di sé, stress, minaccia di morte e a minaccia o reale cambiamento dello stato di salute;
  3. ansia correlata a insufficiente conoscenza riguardante la procedura, l'intervento chirurgico e il postoperatorio.

FASE PRE OPERATORIA FASE INTRA OPERATORIA

FASE POST OPERATORIA

Informazione del pz e raccolta consenso informato; verifica della completezza della cartella medico infermieristica

Due accessi venosi periferici, accesso in vena centrale per il monitoraggio della PVC e la somministrazione della terapia, un accesso arterioso (di solito radiale) per il monitoraggio della pressione in modo invasivo

Stabilizzazione emodinamica del paziente: dopo di che avviene il trasferimento in terapia intensiva, con tutta la documentazione. All’arrivo in reparto si fa il quadro della situazione sul pz, comprese linee infusive, complicanze, terapia, condizioni generali

Accertamento condizioni fisiche, psicologiche e sociali

Catetere vescicale per il successivo bilancio idro- elettrolitico + monitoraggio di tutti i parametri vitali in continuo

In T.: si avvia la VAM, si monitorizza il pz per il controllo elettrocardiografico, si valuta la pressione arteriosa attraverso l’accesso arterioso, la PVC. Parametri vitali, ECG, RX torace, prelievi ematici, EGA, ecocardiogramma, doppler dei vasi sopraortici, prove crociate, valutazione funzionalità renale, test per la coagulazione (PT, PTT)

Somministrazione dell’anestesia + Posizionamento di un tubo endotracheale per la ventilazione meccanica assistita + SNG per la decompressione gastrica

Si mettono in aspirazione i drenaggi toracici, si controlla il posizionamento del SNG

Inizio della CEC: si esclude il cuore e si garantisce che la sua attività venga eseguita da una macchina; si somministra eparina per evitare che il sangue trombizzi a contatto con il circuito; al termine della CEC di usa l’antagonista dell’eparina, il solfato di

Accertare continuamente parametri, drenaggi, parametri del respiratore, valori dell’EGA, presenza di edemi e peso, funzionalità reale, bilancio idro-elettrolitico, dolore

fornisce al medico immagini tridimensionali ad alta risoluzione, che può avanzare per singolo fotogramma. È impiegata per l'esame dell'intestino e del fegato, e permette di evitare il ricovero in day-hospital e la somministrazione di farmaci tranquillanti. Gastroenterologia L'anoscopia (che permette di osservare l'ano) e la rettoscopia (per le mucose del retto) si fanno senza anestesia, con uso di strumenti monouso di solito di plastica trasparente, con illuminazione tramite un canale laterale, rigidi. La Rettosigmoidoscopia non richiede una preparazione troppo disagevole, si fa con uno strumento flessibile e a volte senza sedazione e senza anestesia consente di visualizzare tutto il retto e una parte o la totalità del sigma. La colonscopia richiede preferibilmente sedazione-analgesia e talvolta va prudentemente eseguita in anestesia; può essere parziale o completa, e comportare o meno l'esame dell'ultimo tratto dell'ileo, ma certamente prevede una adeguata preparazione e pulizia dell'intestino, e di visualizzare tutto il colon colon e il retto. L'endoscopia 'alta' ovvero del tubo digerente superiore (esofagogastroduodenoscopiadell'esofago, dello stomaco e del duodeno) e quella del tubo digerente inferiore (colonscopia dell'intestino crasso), permettono di individuare eventuali infiammazioni, polipi, tumori, diverticoli, ulcere e altre lesioni. Si pratica di solito un'anestesia orofaringea (locale), ma a volte è indicata ed opportuna una sedazione - analgesia, e in casi meno frequenti una vera anestesia generale]. Tramite laparoscopia si esplora la membrana che riveste la cavità addominale, la superficie del fegato, la cistifellea ed è effettuata in anestesia generale. Tramite toracoscopia si esplora la cavità toracica, con particolare riguardo alla pleura, ai polmoni, all'esofago, al mediastino ed al diaframma. Tutte le procedure endoscopiche relative all'apparato digerente sopra - accennate si sono ampiamente evolute negli ultimi 30 anni, risultano in continua evoluzione tecnologica, e consentono oggi sia procedure invasive para chirurgiche sia veri e propri interventi che si avvalgono sempre più spesso anche di tecnologie robotiche (chirurgia robotica per via laparoscopica).

CHIRURGIA D’URGENZA

La chirurgia d'urgenza è una branca della chirurgia generale che si occupa di casi traumatologici gravi, e di ogni altra emergenza sanitaria di interesse chirurgico, che richiedano un intervento d'urgenza. Gli interventi più eseguiti in chirurgia d'urgenza sono le laparotomie, ma possono anche essere eseguiti altri tipi di interventi, tutti al fine di stabilizzare un paziente in imminente pericolo di vita. Posso essere interventi chirurgici d’urgenza l’addome acuto, l’appendicite acuta, la peritonite acuta ecc...

CHIRURGIA GENERALE

La chirurgia generale è una specializzazione chirurgica che si concentra soprattutto sugli organi della cavità addominale, come per esempio l'intestino, quindi l'esofago, lo stomaco, il colon,

il fegato, la cistifellea e spesso si occupa anche della tiroide e delle ernie.

CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE

La chirurgia maxillo-facciale è una disciplina medica e chirurgica specializzata nella diagnosi e cura delle malattie che colpiscono la bocca, mascella, mandibola, viso e collo. È spesso vista come il ponte tra medicina e odontoiatria, trattando di condizioni che richiedono competenze di entrambe le discipline, come, per fare alcuni esempi, tumori della testa e del collo, le malattie delle ghiandole salivari, malformazioni o sproporzioni facciali, dolore facciale, disturbi dell'articolazione della mandibola, denti inclusi, cisti e tumori della mandibola, disturbi estetici, funzionali e traumatici di testa e collo, oltre a numerosi problemi che interessano la mucosa orale, come le ulcere della bocca, infezioni, ecc.

CHIRURGIA ODONTOSTOMATOLOGICA

La chirurgia odontostomatologica o orale è una branca della chirurgia. Include anche l'implantologia e la parodontologia. I principi della disciplina associano i fondamenti chirurgici di base e l'approfondimento di tutto ciò che interessa specificamente la terapia chirurgica orale. I fondamenti includono l'anatomia, l'anestesia locale, la preparazione del campo operatorio, gli accessi chirurgici, le tecniche di sutura, la guarigione dei tessuti. È inoltre necessario includere gli argomenti di medicina legale, di consenso informato, di cartella clinica, di dimissione del paziente.

CHIRURGIA PEDIATRICA La chirurgia pediatrica è una branca specialistica della medicina che si occupa degli interventi chirurgici in soggetti in età pediatrica (0-16 anni). Si tratta di una specializzazione chirurgica che comprende una serie di competenze chirurgiche generali, applicate però alle problematiche e alle esigenze di soggetti ancora in via di sviluppo che quindi richiedono competenze specifiche diverse rispetto agli stessi interventi applicati a soggetti in età adulta. E’ necessario iniziare la preparazione all’intervento chirurgico alcuni giorni prima dell’ingresso in Ospedale: è importante cercare di “tenere nascosto” il “meno” possibile...è quindi utile spiegare il motivo del ricovero in Ospedale e il “perché” dell’intervento chirurgico, illustrando con serenità tutto quanto ci sia ancora da affrontare. Per i bambini più piccoli è opportuno utilizzare un gioco, che possa essere quanto più esplicativo o raccontare una favola in cui sia “ricordato” l’Ospedale come un ambiente adeguato anche ad altri bambini con i quali sarà possibile anche giocare e divertirsi. Infine, indicare tutte le procedure necessarie come assolutamente “indolori” o quantomeno rassicurare i piccoli pazienti, che le stesse verranno effettuate insieme ai genitori, può essere sufficiente ad affrontare in maniera più tranquilla tutto il percorso.

CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA

La chirurgia plastica e plastico-ricostruttiva è una branca della chirurgia che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti (cute, sottocute, fasce, muscoli, ossa, ecc.) sia congenite, che secondarie a traumi, neoplasie o malattie degenerative. Le tecniche fondamentali più utilizzate sono rappresentate dagli innesti e dai lembi.

La chirurgia plastica è una delle poche specializzazioni chirurgiche non "distrettuali" o di "apparato" opera quindi su qualsiasi distretto corporeo. Ciò comporta che la chirurgia plastica abbia diverse sub-specializzazioni: la chirurgia della testa-collo, la chirurgia della mammella, la chirurgia della mano, il rimodellamento corporeo (il cosiddetto body-contouring), la chirurgia degli arti inferiori, la chirurgia delle ustioni, la chirurgia ricostruttiva, e la chirurgia estetica (o cosmetica, che è una branca della chirurgia plastica, e non esiste come specializzazione isolata).

CHIRURGIA TORACICA

La chirurgia toracica interessa un'infinità di malformazioni, masse tumorali, traumi. Tra le più comuni e studiate dalla letteratura medica ritroviamo, a seconda del luogo originale: PLEURA (pneumotorace, emotorace, empiema), TRACHEA, POLMONI (cisti broncogene, ascesso polmonare, enfisema, tubercolosi, traumi contusivi, fratture costali).

FASE PRE OPERATORIA FASE INTRA

OPERATORIA

FASE POST OPERATORIA

Informazione del pz e raccolta consenso informato; verifica della completezza della

Due accessi venosi periferici, accesso in vena centrale per il monitoraggio della PVC e la

Stabilizzazione emodinamica del paziente: dopo di che avviene il trasferimento in

 angioplastica  endoarterectomia (per rimuovere le placche presenti nell'arteria e che causano ostruzione)  inserimento di bypass  riparazione chirurgica tradizionale o mediante procedura endovascolare dell'aneurisma aortico addominale  scleroterapia (per cicatrizzare le vene varicose)  stripping venoso (rimozione di un segmento di vena nel trattamento delle vene varicose)  trattamento laser.

GINECOLOGIA ED OSTETRICIA La ginecologia è una branca della medicina che si occupa talvolta della fisiologia, ma soprattutto della patologia inerenti all'apparato genitale femminile. Come con tutte le specialità chirurgiche, la ginecologia può impiegare terapie mediche o chirurgiche (o molte volte, entrambe), a seconda della natura esatta del problema che stanno trattando. La gestione medica pre e post operatoria spesso impiega terapie farmacologiche standard, come antibiotici, diuretici, antipertensivi, e antiemetici. Inoltre, i ginecologi fanno uso frequente di farmaci con azione modulante sugli ormoni (ad esempio clomifene citrato e contraccettivi ormonali) per il trattamento di disturbi del tratto genitale femminile che sono sensibili agli ormoni dell'ipofisi e/o gonadici. La chirurgia, tuttavia, è il cardine della terapia ginecologica: le operazioni più comuni eseguite dai ginecologi includono:  Dilatazione e raschiamento (rimozione del contenuto uterino per vari motivi, terapeutici, come il completamento di un parziale aborto spontaneo, o diagnostici, per valutare lo stato dell'endometrio, ad esempio in caso di sanguinamento uterino refrattario alla terapia medica).  Isterectomia (asportazione dell'utero)  Ovariectomia bilaterale (asportazione delle ovaie)  Legatura delle tube  Isteroscopia  Diagnostica laparoscopia - usata per diagnosticare e curare le fonti di dolore pelvico e addominale, forse la tecnica più famosa tra quelle usate per fornire una diagnosi di certezza di endometriosi.  Laparotomia esplorativa: può essere utilizzata per studiare il livello di progressione della malattia benigna o maligna, o per valutare e riparare i danni agli organi pelvici.  Vari trattamenti chirurgici per l'incontinenza urinaria.  Trattamento chirurgico del prolasso degli organi pelvici, compresa la correzione di cistocele e rettocele.  Appendicectomia: spesso eseguita per rimuovere aree di endometriosi dolorosa o a scopo profilattico (per evitare una appendicite acuta) durante una isterectomia o un taglio cesareo. Può anche essere eseguita come parte di un intervento di asportazione di carcinoma ovarico.  Procedure di escissione cervicale (comprese le tecniche di criochirurgia) per la rimozione della superficie della cervice contenente cellule pre-cancerose che sono state individuate in precedenza sul Pap test.

NEUROCHIRURGIA

La neurochirurgia è una branca della medicina che interviene sul cervello, sulla colonna vertebrale e sui nervi, procedendo alla terapia chirurgicamente. Per una visita neurochirurgica generalmente i sintomi sono: elevato dolore alla colonna o ad un arto, dolore e formicolii ad un arto, paresi ad arti o a viso compreso blocco della parola, episodio di sincope, deficit improvviso alla vista. Le condizioni neurochirurgiche includono principalmente lesioni o tumori del cervello, del midollo spinale e del sistema nervoso periferico.

Le condizioni che generalmente richiedono il trattamento neurochirurgico sono:  Erniazione del disco intervertebrale  Stenosi spinale  Idrocefalo  Trauma cranico (ematomi subdurali, ematoma extraduralefratture craniche scomposte ed affondate, ecc.)  Traumi della colonna vertebrale , fratture vertebrali instabili. Compressioni midollari da ematomi o frammenti ossei o ernie discali traumatiche.  Tumore cerebrale  Tumore della colonna vertebrale e del midollo spinale e nervi periferici  Aneurisma cerebrale e altre malformazioni vascolari del sistema nervoso centrale  alcune forme di emorragia cerebrale e/o midollare, come emorragia subaracnoidea  Embolia cerebrale.

Per poter agire direttamente al cervello viene effettuata una craniotomia che solitamente viene effettuata in anestesia generale, ma in alcuni casi in anestesia locale (soprattutto quando si deve asportare un tumore nei pressi della zona che controlla il linguaggio, o altro). Si procede rasando completamente o parzialmente la testa del paziente e successivamente deve essere detersa accuratamente onde evitare infezioni. Si incide il cuoio capelluto nella parte da operare con un taglio semi-circolare, successivamente vengono effettuati tramite un trapano dei fori in alcune parti del cranio. Poi i fori creati vengono uniti mediante l'uso di una sega elettrica detta craniotomo; mentre in alcuni casi possono essere usate delle frese da taglio. Rimosso l'osso, viene incisa la dura madre per l'accesso allo spazio subdurale ed al parenchima cerebrale.

Si accede al midollo spinale tramite una incisione sulla schiena, in corrispondenza del livello a cui bisogna intervenire. I muscoli che coprono la colonna vertebrale vengono spostati e successivamente si rimuove una porzione degli archi delle vertebre esposte, scoprendo così il midollo spinale avvolto nelle sue membrane (meningi); questa operazione è nota come laminectomia.

OFTALMOLOGIA

L'oftalmologia (anche detta oculistica e di oftalmoiatria) è la branca della medicina che si occupa di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e terapia sia medica che chirurgica delle malattie dell'apparato visivo, ossia dell'occhio e dei suoi annessi (es), della correzione dei vizi refrattivi (vizi di rifrazione o ametropia) e delle patologie visive correlate.

ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA

L'ortopedia è la disciplina medica che studia l'apparato locomotore e le sue patologie. È una branca iperspecialistica della chirurgia. I medici specialisti in Ortopedia e Traumatologia (per abbreviazione "ortopedici") sono specializzati nella diagnosi e nel trattamento sia chirurgico che non chirurgico dei problemi del sistema locomotore. Esso comprende: ossa, articolazioni, legamenti, tendini, muscoli, nervi. La chirurgia ortopedica è la disciplina chirurgica relativa al trattamento delle affezioni dell'apparato locomotore. Essa include la traumatologia che ha come oggetto principale il trattamento di lesioni dovute a traumi.

OTORINOLARINGOIATRIA

L'Otorinolaringoiatria(acronimo: ORL) è la branca della medicina che si occupa di prevenzione, diagnosi e terapia sia medica sia chirurgica delle patologie del distretto testa-collo, ossia dell'orecchio (udito ed equilibrio), del naso (respirazione e apnee del sonno) e della gola (voce e

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Chirurgia Specialistica e distrettuale

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CHIRURGIA SPECIALISTICA
Nel corso dell'ultimo secolo lo sviluppo delle conoscenze, la specificità di approccio a determinate
malattie ed il loro incremento, problemi organizzativi, i chirurghi hanno reso necessario suddividere
la chirurgia generale in numerose branche specialistiche. Le branche specialistiche possono essere
definite tali in quanto riguardano uno specifico organo, distretto corporeo o apparato oppure
possono essere considerate specialistiche quelle che utilizzano specifiche tecnologie (es.
laparoscopia).
Le chirurgie specialistiche sono:
Cardiochirurgia
Chirurgia dell'apparato digerente ed endoscopica
Chirurgia d'urgenza
Chirurgia generale
Chirurgia maxillo facciale
Chirurgia odontostomatologica
Chirurgia pediatrica
Chirurgia plastica e ricostruttiva
Chirurgia toracica
Chirurgia vascolare
Ginecologia e Ostetricia
Neurochirurgia
Oftalmologia
Ortopedia e traumatologia
Otorinolaringoiatria
Urologia
CARDIOCHIRURGIA
La cardiochirurgia è una branca della medicina che si occupa della chirurgia del cuore e dei vasi
sanguigni ad esso collegati. Gli interventi cardiochirurgici più frequenti, eseguiti nell'adulto,
consistono in:
1. sostituzione (con protesi biologiche o meccaniche) o riparazione delle valvole cardiache
(aortica, mitralica, tricuspidalica, raramente la valvola polmonare) in seguito a malattie
infettive (endocardite), congenite (es. bicuspidia aortica) o degenerative (malattia
reumatica, collagenopatie, calcificazioni)
2. sostituzione protesica dell'aorta ascendente e dell'arco aortico (o applicazione
di stent all'interno di essi) per aneurismi o dissecazioni
3. bypass coronarici con utilizzo di condotti arteriosi (arterie mammarie, radiali, epigastriche,
gastroepiploica, quadricipite femorale) o venosi (vena safena)
4. exeresi di tumori, in genere mixomi atriali
5. ablazione di aritmie complesse, in genere fibrillazione atriale.
6. trapianti di cuore .
Un intervento di cardiochirurgia rappresenta un evento estremamente critico sia per il paziente che
per i suoi familiari, l'infermiere si preoccuperà di sostenere psicologicamente il paziente.
A volte, può proporre al paziente di visitare il reparto di terapia intensiva e/o la stanza nella quale
egli rimarrà durante il risveglio dall'anestesia; in tal modo al risveglio sarà rassicurato alla vista di
un ambiente e di persone che non gli risultino completamente estranei.