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Corso: Basi Dell'Assistenza infermieristica - 2182 (040789)
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Università: Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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CATETERE VENOSO CENTRALE (CVC)
Nell’adulto si usano cateteri da 6 a 9 French, mentre nei bambini solitamente il diametro del
catetere è compreso tra 2,7 e 5,5 French. Invece il diametro interno del catetere è espresso in Gauge
e nel caso di cateteri a più lumi; il Gauge si riferisce a ogni singolo lume.
La lunghezza è espressa in centimetri ed esistono diversi tipi di CVC impregnati o inglobati con
agenti antimicrobici o antisettici come clorexidina/sulfadiazina d’argento e minociclina/rifampicina.
Il CVC è inoltre classificabile in base alla permanenza prevista (breve, media e lunga permanenza)
ed alle modalità di posizionamento, distinguibili in:
CVC esterni non tunnellizzati;
CVC esterni tunnellizzati;
CVC con inserzione periferica (PICC: Peripherally Inserted Central Cateter);
CVC totalmente impiantabili.
Sono disponibili cateteri da 1 a 5 lumi, alcuni tipi, detti a punta chiusa, sono provvisti di valvola
antireflusso sulla punta e si differenziano da quelli a punta aperta poiché non necessitano di
eparinizzazione quando il catetere non è in uso.
L’assistenza infermieristica nella procedura di posizionamento è di importanza rilevante poiché se
eseguita correttamente previene complicanze soprattutto di natura infettiva. La contaminazione dei
cateteri vascolari espone il paziente al rischio di complicanze settiche locali e sistemiche.
Le infezioni
Le infezioni catetere correlate rappresentano il 20% circa delle batteriemie nosocomiali: è stato
evidenziato che il materiale di cui è costituito il catetere influenza l’adesione batterica dei
microrganismi e di conseguenza la colonizzazione e l’infezione. I microrganismi più
frequentemente chiamati in causa sono gli Stafilococchi coagulasi-negativi, lo Stafilococco aureo, i
bacilli gram negativi. Il rischio di infezioni dipende dal numero di lumi del CVC, se il catetere non
è tunnellizzato, dalla situazione (inserimento in urgenza o in elezione), dal sito d’inserzione, dalla
contemporanea presenza di foci infettivi in altre sedi, dalla modalità di medicazione, dalla
frequenza di manipolazione della linea infusionale.
La contaminazione del sito d’inserzione del catetere da flora cutanea (residente o transitoria) può
avvenire al momento stesso dell’inserimento o durante il suo utilizzo successivo. La
contaminazione del lume interno può avvenire per via endogena oppure per via esogena, se le
regole di asepsi non vengono rispettate al momento della manipolazione dei rubinetti, delle
iniezioni di medicamenti, dell’attacco delle linee infusionali.
Responsabilità infermieristiche quando si parla di CVC
L’infermiere deve conoscere ed applicare il protocollo operativo di gestione del CVC ed è
responsabile della gestione dello stesso per quanto di sua competenza. Inoltre collabora con il
medico nella fase di posizionamento e fornisce le informazioni/istruzioni al paziente e/o al
caregiver/familiare relativamente alle norme igieniche da osservare (personali e ambientali). Se il
catetere venoso centrale tunnellizzato o non tunnellizzato va inserito dal medico, i cateteri
tipo PICC (Peripherally Inserted Central Catheters - Catetere Centrale ad Inserzione
Periferica) possono essere inseriti anche da infermieri, purché siano stati formati adeguatamente e
svolgano la procedura in ambiente idoneo. Prima di inserire il catetere occorre valutare con
attenzione il soggetto per poter scegliere la vena e il catetere più indicato.
Cosa dicono le Linee Guida in materia?