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Corso: Basi Dell'Assistenza infermieristica - 2182 (040789)
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Università: Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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EMOGASANALISI
Consiste in un prelievo di sangue arterioso tramite una siringa eparinata che permette di misurare il
pH del sangue e le pressioni parziali dei gas arteriosi.
Quando si punge un vaso arterioso bisogna tenere in considerazione tre aspetti clinici molto
importanti:
1. Rischio di emorragia: in arteria il sangue ha un flusso poderoso che può spingere il sangue
fuori dal sistema vascolare piuttosto rapidamente;
2. Rischio di eventi trombotici e dei conseguenti, seri problemi ischemici a valle del tratto
vascolare interessato;
3. È spesso vissuta con timore e sgradevolezza dal paziente poiché può risultare dolorosa.
Il prelievo deve avvenire su un vaso arterioso, in particolare si l’arteria radiale, l’arteria brachiale o
l’arteria femorale: è necessario utilizzare sangue arterioso perché mostra caratteristiche qualitative
differenti rispetto a quello venoso (per esempio, il sangue venoso è più ricco di CO2) e perché il
prelievo venoso offre risultati diversi a seconda del distretto drenato dalla vena su cui si effettua il
prelievo.
L’esecuzione del prelievo da utilizzare per l'equilibrio acido-base deve rispettare precise norme.
Bisogna evitare stasi poiché potrebbe provocare emolisi, quindi, alterare i risultati
dell’esame.
Bisogna evitare scambi di gas con l’esterno per alterare i valori delle pressioni parziali dei
gas da analizzare: per tale motivo si impiegano sistemi “chiusi” di prelievo sottovuoto.
Bisogna prevenire gli effetti del metabolismo del globulo rosso (produzione di lattato) che si
verificano se il campione non è analizzato immediatamente; si utilizzano provette contenenti
eparina che inibisce la glicolisi oltre ad evitare la coagulazione del sangue.
Bisogna evitare bolle d’aria nella siringa: una bolla d’aria pari al 10% del volume di sangue
provoca una riduzione della PO2 pari al 15% specie se la siringa viene agitata.
Vasi arteriosi utilizzati per i prelievi
Arteria radiale: è la sede di elezione più frequentemente utilizzata poiché facilmente
accessibile a livello del polso, nel tratto in cui l’arteria diviene superficiale, grazie al piano osseo
sottostante, inoltre, è relativamente fissa;
Arteria brachiale (omerale): a causa della scarsità del circolo collaterale espone a seri
problemi ischemici a carico dell’arto superiore, in caso di eventi trombotici;
Arteria femorale: rappresenta una scelta fondamentale nelle persone in scadenti condizioni
emodinamiche nelle quali sono difficilmente apprezzabili gli altri polsi; ha come svantaggio
quello di rappresentare un rischio maggiore di infezione e sanguinamento.
I prelievi di sangue arterioso da puntura diretta dell’arteria femorale e brachiale non sono consentiti
agli infermieri, nelle predette sedi è possibile il prelievo solo se le arterie sono incannulate.
Prima di effettuare un prelievo per emogasanalisi dall’arteria radiale si deve sempre effettuare il test
di Allen per valutare che l’arteria ulnare garantisca un flusso di sangue sufficiente ad irrora la mano
e le dita nel caso provochi un danno all’arteria radiale durante un prelievo.
Procedura standard per eseguire un’Emogasanalisi Arteriosa
L’infermiere, nella fase di preparazione del prelievo per l'EGA:
1. effettua l’igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente;
2. procede all’identificazione del paziente e alla registrazione dei dati riguardanti il nome,
cognome, sesso e data di nascita dello stesso;