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Etica Infermieristica
Corso: Basi Dell'Assistenza infermieristica - 2182 (040789)
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Università: Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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3.COUNSELLING INFERMIERISTICO
• Il counselling socio-assistenziale è per definizione una relazione di aiuto attraverso
la quale l'operatore promuove nell'utente la corretta individuazione di un problema o
di un disagio, avvertiti prima di tutto nella relazione con il proprio contesto di
appartenenza.
• Il counselling è un importante strumento relazionale nell'ambito dell'attività clinica, è
un intervento volontario e consapevole del personale sanitario nei processi
decisionali delle persone assistite e dei familiari per il raggiungimento di un obiettivo
condiviso di miglioramento dello stato di salute.
• L'aiuto consiste proprio nel rendere possibile una riattivazione e riorganizzazione
delle energie del paziente (cognitive, emotive, strategiche), partendo dal
presupposto che in ogni persona ci sono delle potenzialità che gli permettono di
sfruttare l'aiuto ricevuto e di farlo diventare una propria risorsa.
4.RELAZIONE CON I PAZIENTI E I FAMILIARI
La necessità (e la difficoltà) di comunicare
Negli ultimi decenni stiamo assistendo ad una “medicina” in continuo cambiamento.
• L’alta tecnologia ha portato a miglioramenti nella diagnosi della malattia e le
numerose opzioni terapeutiche hanno sicuramente portato a miglioramenti nei
trattamenti sia di patologie acute che di patologie croniche.
• Basti pensare alle nuove prospettive date dall’utilizzo delle cellule staminali o al
prolungamento della vita nei pazienti neoplastici.
• Tutto questo ha portato anche ad una eccessiva fiducia nei confronti della medicina
e nello stesso tempo a frequenti delusioni da parte dei pazienti o delle loro famiglie
per i risultati sperati e non sempre ottenuti.
• Dai tempi in cui il rapporto medico-paziente era basato sulla “fiducia”, con una sorta
di dipendenza da parte del paziente nei confronti del suo medico, oggi si è venuto a
creare un rapporto di tipo “paritario”, in cui il paziente è coinvolto totalmente in tutte
le decisioni che lo riguardano e condivide con il medico tutte le informazioni e le
decisioni inerenti la diagnosi, la prognosi e la terapia della sua patologia (consenso
informato), con forti implicazioni medico-legali ed economiche.
•Comunicare cattive notizie è un compito comunque difficile ecoinvolge tutti gli
operatori sanitari (medici strutturati, studenti e personale non medico) e
indubbiamente ha riflessi importanti sia su chi riceve tali informazioni che su chi le
deve fornire.
• È bene riflettere sul significato della cattiva notizia; si definisce tale una qualunque
informazione che produca una modificazione in senso negativo delle aspettative
presenti e future del paziente.
• La reazione del paziente di fronte ad un cattiva notizia è soggettivamente molto
diversa, perché dipende dalle singole esperienze di vita, dalla personalità, dalle
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