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Gestione del paziente a fine vita

pz e gestione nella fase finale della vita
Corso

Basi Dell'Assistenza infermieristica - 2182  (040789)

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Anno accademico: 2017/2018
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ASSISTENZA ALLA PERSONA MORENTE ED AI FAMIGLIARI CON ATTENZIONE ALLE LORO CREDENZA, VALORI E PRATICHE CULTURALI

I malati e le loro famiglie sono comprensibilmente spaventati all’incontro con la morte e, l’approccio con essa stimola nuove preoccupazioni e riporta alla luce precedenti paure o problemi. i familiari possono provare difficoltà quando la persona amata si avvicina alla morte; invece il momento della fine della vita può offrire alla famiglia l’opportunità di risolvere vecchi rancori e imparare nuovi modi di essere una famiglia. Indipendentemente dal contesto abili professionisti possono mettere a proprio agio i morenti, offrire uno spazio per permettere alle persone amate di rimanere vicino al proprio caro. In alcuni casi l’apprensione di famigliari e malati quando ci si avvicina alla morte può diminuire se sanno cosa aspettarsi e come rispondervi.

Gli infermieri hanno una preparazione specifica per erogare un’assistenza compassionevole e qualificata alle persone nella fase finale della loro vita e alle loro famiglie. Il ruolo degli infermieri è fondamentale per un approccio di tipo palliativo, mirato a ridurre la sofferenza e a migliorare la qualità di vita dei morenti e delle loro famiglie mediante la valutazione precoce, l’identificazione e la gestione del dolore e dei bisogni fisici, sociali, psicologici, spirituali e culturali sempre crescente numero di persone vive più a lungo ed è affetto da una gamma di patologie croniche e complesse che tendono a limitarne la vita. Un approccio palliativo ha molto da offrire a loro e alle loro famiglie. Gli infermieri hanno la responsabilità di essere ben informati ed esperti nell’erogare assistenza ai pazienti terminali e alle loro famiglie. Le persone morenti e le loro famiglie hanno credenze e valori sia culturali che personali. Gli infermieri devono offrire un’assistenza olistica e sensibile alla loro cultura, che rispetti le credenze spirituali e religiose. Un ambiente che offre attenzione e aiuto, che riconosce l’inevitabilità della morte, aiuta i membri della famiglia ad accettare e ad affrontare la perdita e il lutto. I progressi nelle procedure tecniche di mantenimento della vita e le modifiche dei valori della società riguardo alla qualità della vita hanno fatto sorgere nell’assistenza infermieristica dei dilemmi etici. Il dibattito attuale si focalizza principalmente sull’eutanasia. Tuttavia sono ugualmente importanti altre tematiche come l’interruzione o il proseguimento dei trattamenti, le direttive anticipate e le scelte del paziente o “testamenti biologici”, nonchè la preoccupazione per la qualità della vita. Il ruolo degli infermieri e degli altri professionisti della salute nell’assistenza ai pazienti morenti continua a essere discusso e gli infermieri devono conoscere le problematiche e le norme che riguardano il fine vita. Alleviare il dolore e la sofferenza è una responsabilità infermieristica fondamentale e gli infermieri sono preparati a livello di esperti nella gestione del dolore, nelle cure palliative e nell’aiutare le persone ad affrontare l’angoscia, la morte e il morire. La qualità dell’assistenza durante il fine vita contribuisce in modo sostanziale ad una morte dignitosa e serena e fornisce sostegno ai membri della famiglia nell’affrontare l’intero processo della perdita e del lutto.

PREPARAZIONE DELLA SALMA

La composizione della salma richiede l’intervento concertato di infermiere ed Oss, i quali dovranno tenere in considerazione anche gli aspetti religiosi e culturali del defunto per prendersi cura in maniera globale fino in fondo dell’assistito.

"L'infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento dell'assistito, in particolare nella evoluzione terminale della malattia e nel momento della perdita e della elaborazione del lutto".

Recita così l'articolo 39 del Codice deontologico degli infermieri approvato nel 2009. Si tratta di un impegno, una missione, una promessa. Quella di prendersi cura di chi necessita di attenzioni fino alla fine dei suoi giorni. E anche dopo.

Gli infermieri e ormai sempre più spesso il personale di supporto come gli OSS, sono tenuti a preparare un corpo dopo la morte.

Il decesso, ricordiamo, va constatato dal medico rilevando alcuni parametri come la cessazione del respiro, dell'attività cardiaca e neuro-muscolare.

A seguire, la prima cosa da fare è avvisare i parenti del deceduto e poi iniziare con le cure igieniche.

Un'azione che va eseguita entro le prime tre ore dalla morte, prima che compaia il rigor mortis (rigidità della morte) e tenendo conto del credo religioso e dei riti culturali del defunto e della sua famiglia. A tal proposito, vanno raccolti tutti gli oggetti personali e consegnati a quest'ultima.

Il defunto va messo in posizione supina, senza incrociare gli arti, che vanno allineati, mentre solo l'infermiere può rimuovere eventuali flebo e cateteri. Sempre l'infermiere deve mettere in ordine eventuali medicazioni e accertare che al polso vi sia cartellino di riconoscimento.

Successivamente si inizia con l'igiene vera e propria, che consiste nel tappare con del cotone tutti gli orifizi per evitare che le perdite possano fuoriuscire dal corpo e posizionare un pannolone.

La cute deve essere detersa accuratamente eliminando residui di tracce ematiche, di urina, feci o di qualsiasi altra sostanza. Prima che il corpo diventi rigido è importante cercare di mantenere la bocca chiusa utilizzando un supporto rigido posto sotto al mento.

Infine, va cambiata la biancheria del letto e il corpo va coperto con un lenzuolo, rimanendo in osservazione in reparto per due ore prima che venga trasferito in obitorio. A differenza di ciò che spesso viene visto fare, non va messo nessun cerotto per tenere il lenzuolo che avvolge la salma.

Per una movimentazione corretta del corpo sulla lettiga è meglio stendere due traverse sotto il lenzuolo pulito, una all'altezza delle spalle e l'altra sotto le gambe. Meglio ancora se questa manovra è fatta con l'utilizzo della tavola ad alto scorrimento.

La salma non va mai lasciata incustodita e, nel caso il decesso avvenga in ospedale, va rispettata la sua privacy utilizzando un paravento o spostandola in un luogo isolato.

Alla fine, l'Oss deve preoccuparsi di pulire e disinfettare la camera.

Per verificare il credo religioso del defunto è possibile visionare la cartella clinica o eventualmente chiedere ai famigliari per ulteriori conferme.

Se la persona defunta era di professione cattolica è necessario chiamare un sacerdote e l'Oss può procedere con l'igiene. Anche nel caso il defunto fosse protestante, buddista o testimone di Geova, l'operatore socio sanitario può effettuare l'igiene.

Se invece era di religione islamica, sia la pulizia del corpo che la preparazione sono effettuate dalla famiglia. Se il defunto era ebreo, bisogna chiamare i parenti che affideranno la pulizia ad una commissione specifica.

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ASSISTENZA ALLA PERSONA MORENTE ED AI FAMIGLIARI CON ATTENZIONE ALLE
LORO CREDENZA, VALORI E PRATICHE CULTURALI
I malati e le loro famiglie sono comprensibilmente spaventati all’incontro con la morte e,
l’approccio con essa stimola nuove preoccupazioni e riporta alla luce precedenti paure o problemi . i
familiari possono provare difficoltà quando la persona amata si avvicina alla morte; invece il
momento della fine della vita può offrire alla famiglia l’opportunità di risolvere vecchi rancori e
imparare nuovi modi di essere una famiglia. Indipendentemente dal contesto abili professionisti
possono mettere a proprio agio i morenti, offrire uno spazio per permettere alle persone amate di
rimanere vicino al proprio caro. In alcuni casi l’apprensione di famigliari e malati quando ci si
avvicina alla morte può diminuire se sanno cosa aspettarsi e come rispondervi.
Gli infermieri hanno una preparazione specifica per erogare un’assistenza compassionevole e
qualificata alle persone nella fase finale della loro vita e alle loro famiglie. Il ruolo degli infermieri è
fondamentale per un approccio di tipo palliativo, mirato a ridurre la sofferenza e a migliorare la
qualità di vita dei morenti e delle loro famiglie mediante la valutazione precoce, l’identificazione e
la gestione del dolore e dei bisogni fisici, sociali, psicologici, spirituali e culturali.Un sempre
crescente numero di persone vive più a lungo ed è affetto da una gamma di patologie croniche e
complesse che tendono a limitarne la vita. Un approccio palliativo ha molto da offrire a loro e alle
loro famiglie. Gli infermieri hanno la responsabilità di essere ben informati ed esperti nell’erogare
assistenza ai pazienti terminali e alle loro famiglie. Le persone morenti e le loro famiglie hanno
credenze e valori sia culturali che personali. Gli infermieri devono offrire un’assistenza olistica e
sensibile alla loro cultura, che rispetti le credenze spirituali e religiose. Un ambiente che offre
attenzione e aiuto, che riconosce l’inevitabilità della morte, aiuta i membri della famiglia ad
accettare e ad affrontare la perdita e il lutto. I progressi nelle procedure tecniche di mantenimento
della vita e le modifiche dei valori della società riguardo alla qualità della vita hanno fatto sorgere
nell’assistenza infermieristica dei dilemmi etici. Il dibattito attuale si focalizza principalmente
sull’eutanasia. Tuttavia sono ugualmente importanti altre tematiche come l’interruzione o il
proseguimento dei trattamenti, le direttive anticipate e le scelte del paziente o “testamenti
biologici”, nonchè la preoccupazione per la qualità della vita. Il ruolo degli infermieri e degli altri
professionisti della salute nell’assistenza ai pazienti morenti continua a essere discusso e gli
infermieri devono conoscere le problematiche e le norme che riguardano il fine vita. Alleviare il
dolore e la sofferenza è una responsabilità infermieristica fondamentale e gli infermieri sono
preparati a livello di esperti nella gestione del dolore, nelle cure palliative e nell’aiutare le persone
ad affrontare l’angoscia, la morte e il morire. La qualità dell’assistenza durante il fine vita
contribuisce in modo sostanziale ad una morte dignitosa e serena e fornisce sostegno ai membri
della famiglia nell’affrontare l’intero processo della perdita e del lutto.
PREPARAZIONE DELLA SALMA
La composizione della salma richiede l’intervento concertato di infermiere ed Oss, i quali dovranno
tenere in considerazione anche gli aspetti religiosi e culturali del defunto per prendersi cura in
maniera globale fino in fondo dell’assistito.
"L'infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento dell'assistito, in particolare nella
evoluzione terminale della malattia e nel momento della perdita e della elaborazione del lutto".