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Infermieristica Generale e Clinica 1

Corso

Basi Dell'Assistenza infermieristica - 2182  (040789)

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PARAMETRI VITALI E CORRETTO UTILIZZO DEGLI APPARECCHI MEDICALI 1. Pressione Arteriosa 2. Frequenza Cardiaca 3. Polso 4. Temperatura 5. Respiro 6. Peso Corporeo 1) Pressione Arteriosa Il cuore con le sue contrazioni impartisce al sangue una forza che si esprime con una pressione che viene esercitata contro le pareti dei vasi in cui scorre. un muscolo a forma di cono rovesciato, situato nella gabbia toracica, dietro lo sterno, avvolto da una membrana, il pericardio, che lo tiene ancorato. Le sue pareti sono formate da un muscolo chiamato miocardio. Una parete muscolare, detta setto interventricolare divide il cuore in due parti: destra e sinistra. diviso in quattro due superiori (atri) e due inferiori ogni atrio comunica con il corrispondente ventricolo attraverso delle valvole unidirezionali che permettono al sangue di scorrere solo dagli atri verso i ventricoli e non viceversa: a destra si trova la valvola tricuspide e a sinistra la valvola bicuspide (o mitrale). Il cuore una potente pompa muscolare della grandezza di un pugno ed il muscolo efficiente del nostro corpo. Rifornisce di sangue tutti gli organi e tutte le cellule: pompa da 5 a 6 litri di sangue al minuto e batte da 60 a 90 volte al minuto. La fase in cui il cuore si contrae spingendo il sangue del sistema arterioso viene denominata sistole. La pressione generata in questo momento, viene pertanto definita pressione arteriosa sistolica (massima). La pressione minima (pressione diastolica), quando il cuore si rilassa per riempirsi di sangue prima di contrarsi di nuovo. Fase cinque di Korotkoff (sparizione del suono). Definizione e Classificazione Storicamente, fino al 1990, si attribuiva maggiore enfasi alla pressione diastolica, ma sia la pressione sistolica che la diastolica dimostrano una graduale e continua relazione indipendente con il rischio di ictus e di eventi coronarici. Linee Guida 2003 per arteriosa della Europea e della Europea di Cardiologia Grado (severa) PAS PAD Grado (moderata) PAS PAD Grado (lieve) PAS PAD PAS PAD Normale PAS PAD Ottimale PAS PAD La pressione arteriosa variare in base a diversi fattori: esercizio stato psicologico. Stratificazione dei Pazienti in Base al Rischio Cardiovascolare Globale Per la stratificazione del rischio cardiovascolare globale del paziente bisogna valutare, oltre al livello della PA, anche la presenza di altri aspetti, quali: Fattori di rischio cardiovascolare: valori alti di PA sistolica e fumo di dislipidemia (colesterolo totale (M) o (F) per malattie cardiovascolari (circonferenza addominale cm (M) o cm (F)). Danno ipertrofia ventricolare sinistra ECG ed eco (evidenza di inspessimento della parete o placche aterosclerotiche ad es. arterie modesto incremento della creatininemia (1,31,5 (M) o microalbuminuria Diabete mellito: glicemia a digiuno glicemia postprandiale (dopo 2 ore) 198 Patologie associate: malattie cerebrovascolari (ictus ischemico, emorragia cerebrale, cardiopatie (infarto miocardico, angina, rivascolarizzazione coronarica, scompenso nefropatie (nefropatia diabetica, danno renale: creatininemia (M) o 1,4 (F), proteinuria vasculopatie retinopatie avanzate (emorragie o essudati, papilledema). Valutazione Diagnostica Per la misurazione della pressione arteriosa servono molteplici misurazioni ottenute in separate occasioni. La misurazione della PA essere effettuata: nello studio del medico o in ambiente clinico comunemente usata come misurazione di il paziente seduto per alcuni minuti in ambiente tranquillo prima della misurazione con bisogna effettuare almeno due misurazioni a distanza di minuti ed altre ancora se le prime due mostrano valori posizionare il bracciale del cuore e alla prima visita misurare la PA su entrambe le braccia per evidenziare eventuali differenze dovute a vasculopatia periferica. tramite sistemi automatici (monitoraggio per 24 ore) misurano la PA media delle 24 ore o di periodi ristretti della giornata (giorno, notte, queste misurazioni non dovrebbero sostituire quelle convenzionali, ma integrarle con valori clinici risultano particolarmente utili per la valutazione della riduzione della PA indotta da un trattamento (specie in studi clinici). Nello stesso paziente, la misurazione media nelle 24 h presenta di solito valori bassi rispetto alla misurazione clinica (es: mmHg corrispondono a mmHg). del paziente a domicilio non fornire informazioni approfondite come il monitoraggio 24 h ma dare misurazioni riproducibili in quanto a casa non ci sono interferenze tipo essere utile raccomandarla per coinvolgere maggiormente il paziente e migliorare al trattamento. Anche in questo caso, la misurazione media a domicilio presenta di solito valori bassi rispetto alla misurazione clinica (es: mmHg corrispondono a Anamnesi Familiare e Patologica Durata e grado di ipertensione presente nel Sintomi relativi a ipertensione secondaria o assunzione di farmaci o sostanze che possono aumentare la Stile di vita: sale, grassi, alcool, fumo, fisica, per ipertensione, patologie cardiovascolari, dislipidemia, diabete, ictus, Risultati ed effetti collaterali delle precedenti terapie Sintomatologia presente o passata di cardiopatia, scompenso cardiaco, vasculopatie, diabete, gotta, broncospasmo, nefropatia e di altre patologie di rilievo e relativi Fattori personali, familiari e ambientali. Esame Obiettivo Segni di ipertensione secondaria: Sindrome di Cushing, Feocromocitoma, aldosteronismo primario, rene policistico, ipertensione renovascolare, coartazione Segni di danno cervello, retina, cuore, arterie periferiche. Esami di Laboratorio di routine: glicemia, colesterolo totale, trigliceridi, uricemia, creatininemia, potassiemia, emocromo, analisi urine, ECG. consigliati: ecocardiogramma, eco arteria carotide e femorale, proteina C reattiva, microalbuminuria, proteinuria, fondo Trattamento terapeutico per iniziare il trattamento bisogna basarsi su due criteri: 1. Livello di rischio cardiovascolare 2. Livelli di PA sistolica e diastolica. In base a questi criteri si inquadrare il tipo di approccio terapeutico. Obiettivo della Terapia possibile confondere il polso della persona con quello Il conteggio corretto dato considerando zero il primo battito percepito, rappresenta e il battito successivo risulta il primo battito. La frequenza cardiaca essere rilevata in tutti i distretti in cui il vaso arterioso scorre in della superficie cutanea e essere agevolmente compresso contro una struttura rigida sottostante quale un osso o un muscolo. Siti di rilevazione del polso arterioso: Temporale, Carotide, Brachiale, Renale, Radiale, Iliaca, Femorale, Poplitea, Pedidia (o tibiale anteriore), Tibiale posteriore. 3) Polso Carattere: rappresentato dalla forza o ampiezza del polso, dalla forza che di pressione del flusso sanguigno esercita contro la parete elastica Pieno: quando si avverte un onda (pulsazione) forte al di sotto dei polpastrelli che palpano il polso Debole: quando si avverte un onda (pulsazione) fievole e ridotta al di sotto dei polpastrelli che palpano il polso. Ritmo: esprime il rapporto esistente tra i singoli battiti del polso. 4) Temperatura Definizione: Secondo Maxwell indice dello stato termico di un il grado di calore di un corpo. Scopo: rilevare la presenza o meno di un rialzo termico. Indicazioni Secondo la routine in uso nelle diverse operative: di solito ogni ore (in al termine di un al termine di una sudorazione se il malato accusa un malessere se, il malato appare rosso, accaldato, con gli occhi dopo la somministrazione di determinati medicamenti (sieri, vaccini, ecc...). Per rilevare la temperatura corporea si intende misurare il grado di calore del corpo in un dato momento mediante di appositi strumenti inseriti in una corporea o tra due superfici cutanee. La rilevazione di tale parametro vitale consente di valutare le alterazioni della T. e le sue eventuali modificazioni nel tempo. in grado di mantenere costante la temperatura corporea indipendentemente dalle variazioni della temperatura fa parte delle specie omeotermiche. il centro termoregolatore si trova Il rialzo della temperatura corporea al di sopra dei valori normali definito febbre, in base al valore raggiunto essere classificato: Febbricola Febbre leggera Febbre moderata Febbre elevata 38,5 Iperpiressia La diminuzione della temperatura corporea al di sotto dei valori normali definita Ipotermia Ipotermia lieve Ipotermia moderata Ipotermia marcata 24 Prevenzione degli studi si evidenzia che della termocoperta il dispositivo utilizzato e efficace per la prevenzione e la sua efficacia risulta maggiore se associata ad altri metodi di riscaldamento come per esempio di liquidi riscaldati. Strumenti di Rilevazione della Temperatura Termometro per la rilevazione Termometro per la rilevazione Termometro per la rilevazione Termometro per la rilevazione vaginale. Tra una misurazione e indispensabile far ritornare il mercurio nel bulbo scuotendo il termometro verso il basso. Lo strumento comunemente utilizzato per la rilevazione della T. il termometro a mercurio, gli altri tipi di termometri esistenti sono i termometri elettronici. Termometro a mercurio: Lo strumento costituito da un involucro esterno in vetro trasparente che termina con un bulbo contenente mercurio, un capillare sottovuoto comunicante con il bulbo e fornito di una strozzatura che impedisce al mercurio, una volta dilatatosi, di contrarsi e di rientrare nel bulbo una scala graduata. Vantaggi: basso costo e facile di sterilizzazione chimica. Svantaggi: tempi lunghi di maggiore di errori nella lettura rispetto ad altri tipi di termometri. Il mercurio tossico, non si degrada e, se disperso, contamina e la catena alimentare. non viene utilizzato (con il DM del 30 luglio 2008 di fabbricazione e commercializzazione dei termometri a in attuazione di una direttiva CE). Termometri elettronici: Sono costituiti da una sonde monouso diverse a secondo della sede di rilievo (orale, rettale, auricolare) da applicare sulla influenzato dalle condizioni del paziente (es. otiti). Il termometro misura le modificazioni di calore della sede di rilevazione attraverso la sonda. Vantaggi: la di utilizzare sonde monouso, il controllo viene effettuato in un tempo molto breve (20 secondi), la maggiore precisione nella lettura del valore e la maggiore precisione nella rilevazione. Svantaggi: la di mantenere sempre carica la batteria ed il costo elevato. Termometro ecologico: in vetro e contiene del capillare una lega, il Galinstan che sostituisce il mercurio, mantenendo le stesse caratteristiche. Ha un campo di misura da a Essendo di vetro si rompere ma, in caso di rottura, il liquido si eliminare nei rifiuti urbani. Il tempo di misurazione di 4 min. Scale Termometriche Scala Celsius o Centigrada utilizzata soprattutto continentale e mediterranea): C corrispondono al punto di congelamento 100 gradi C corrispondono al punto di ebollizione a 760 mmHg di pressione barometrica al livello del mare. Scala Reamur o Ottingrada utilizzata soprattutto in Francia ). Scala Fahrenheit utilizzata soprattutto nei Paesi anglosassoni). Materiale occorrente auspicabile il termometro personale conservato astuccio o contenitore presso il malato. Se la rileva sanitario: un vassoio con una bacinella reniforme, garze, flacone di soluzione detergente, un orologio, un tubo di pomata lubrificante se si rileva la temperatura rettale, un quaderno o stampato per registrare i dati, una penna nera e una rossa (utilizzare la penna nera se la temperatura inferiore ai e la penna rossa se superiore). Metodi di Rilievo La temperatura corporea essere rilevata ponendo il termometro in alcune naturali (bocca, retto, vagina) o tra due superfici cutanee (ascella, inguine). Tecnica di Rilievo Temperatura Orale: Introdurre il bulbo del termometro sotto la lingua, avvertire il paziente di chiudere le labbra senza stringere i denti, lasciare il termometro in situ per minuti. Tecnica di Rilievo Temperatura Rettale: chiedere al malato se ha evacuato la presenza di feci fa aumentare la temperatura, far assumere la posizione laterale destra o sinistra, lubrificare il bulbo del termometro, introdurre il bulbo nel retto con lieve movimento rotatorio, lasciare in situ per 3 minuti (togliere 5 linee). Tecnica di Rilievo della Temperatura Ascellare: asciugare se sudata, porre il bulbo del termometro al centro della ascellare, far abbassare il braccio e ripiegare sul torace, lasciare in situ per La Terapia Aerosolica Per la gran parte delle malattie respiratorio il modo efficace di somministrare farmaci la via inalatoria. Vantaggi: farmaco convogliato direttamente sugli organi aumentata topica del diminuita diffusione richiesta di dosi molto basse del rapida e potente azione effetti collaterali inferiori rispetto alla via sistemica. un sistema costituito da particelle, solide e liquide, che sono talmente piccole da essere stabilmente sospese in un mezzo gassoso. La terapia inalatoria ormai accettata come il efficace trattamento di molte patologie delle vie aeree, in particolare delle broncopneumopatie croniche ostruttive, delle riniti allergiche e non, della poliposi nasale. Apparecchi per aerosolterapia: aerosol dosati pressurizzati inalatori a polvere secca nebulizzatori pneumatici o ad ultrasuoni. Per essere certi che le particelle erogate raggiungano il sito desiderato dobbiamo conoscere le caratteristiche tecniche degli apparecchi in modo da saper scegliere di volta in volta quello utile in quella circostanza. Aerosol Dosati (MDI, Meter Dose Inhaler) Sono apparecchi per aerosol utilizzati. Erogano dosi accurate e riproducibili di farmaco, sono facilmente trasportabili e non necessitano di flussi inspiratori elevati. Il farmaco si trova in sospensione o in soluzione con surfattanti, lubrificanti e con un propellente (CFC e HFA). Vengono erogati dai 25 ai 100 microlitri per puff. Questi ultimi vengono erogati, in sequenza, sino a 200 dosi. Il principale inconveniente la richiesta di coordinazione fra erogazione e inspiratorio. Per questo sono utilizzati con da bambini e anziani. Come usare un aerosol dosato pressurizzato: togliere il cappuccio e agitare vigorosamente la in caso di erogatore nuovo bisogna effettuare almeno due erogazioni prima del suo inalatore a 10 cm dalla bocca (aperta) oppure boccaglio fra labbra (oltrepassando la regione attivare e, contemporaneamente, inspirare lentamente e profondamente per circa trattenere il respiro per non meno di 4 secondi (preferibilmente attendere un minuto ed, eventualmente, ripetere pulire con uno spazzolino il foro di erogazione ogni 10 puff circa, scartando due puff prima successiva. Inalatori a Polvere Secca (DPI, Dry Powder Inhaler) Vantaggi: sono attivati direttamente dal respiro del il farmaco inalato nello stesso momento in cui il paziente non richiedono propellenti e sulfattanti. Svantaggi: la polvere igroscopica per cui le particelle tendono ad aggregarsi con incremento del richiedono flussi inspiratori elevati (alcuni sono efficaci a flussi inspiratori di 30 Le particelle maggiori di 8 mm impattano a livello e non raggiungono il polmone, mentre quelle inferiori hanno una importanza terapeutica. Tanto minore la grandezza delle particelle tanto maggiore la loro penetrativa bronchiale. Nebulizzatori (pneumatico e ad ultrasuoni) Sono gli apparecchi facili da usare e consentono di inalare il farmaco respirando a volume corrente. del nebulizzatore pneumatico: inspirare lentamente con una pausa finale di secondi ed espirare lavare e il boccaglio o la maschera in acqua calda, senza detersivi. Ogni giorno in caso di uso regolare o dopo ogni utilizzo in caso di uso cambiare ogni 200 nebulizzazioni o ogni mesi per un uso continuo. Utilizzare fornita con quel sostituire i tubi di plastica, maschere e boccagli ogni porre la soluzione preparata collegare al compressore attraverso tubo di nebulizzare il farmaco per almeno 15 secondi, per saturare le pareti e favorire di particelle di diametro scegliere (boccaglio, maschera o forcella nasale). Il boccaglio, da preferire nella terapia inalatoria delle vie aeree inferiori, va trattenuto tra i denti a bocca chiusa. La maschera deve aderire bene al volto. Il nebulizzatore ad ultrasuoni ha il vantaggio di aver un output superiore di volte rispetto al nebulizzatore pneumatico e di essere silenzioso ma alterare la struttura dei farmaci inattivandoli per la frammentazione e di temperatura che subisce la soluzione in seguito alle vibrazioni prodotte dal cristallo piezoelettrico. inoltre difficoltoso da sterilizzare in modo efficace. ELEMENTI DI IGIENE CURE IGIENICHE PARZIALI E TOTALI I D.P. Quando, per ragioni che possono essere molteplici, un individuo non autonomo nella soddisfazione dei propri bisogni, si rende necessario da parte di operatori diversi in relazione alla natura della carenza. I Bisogni secondo la Scala di Maslow Maslow (psicologo) ritiene che la risposta ai bisogni di sicurezza, stima, appartenenza, autorealizzazione possa realizzarsi solo in conseguenza alla soddisfazione dei bisogni fisiologici in quanto primari e quindi direttamente correlati alla sopravvivenza Pratiche Igieniche Manovre inerenti personale che vengono normalmente praticate dal malato stesso o, nel caso in cui egli risulti impossibilitato a causa di un evento morboso, gli vengono praticate dal personale di supporto. Scopi: mantenere pulito il corpo, eliminare odori sgradevoli, prevenire L.D. (lesioni da decubito), prevenire di infezioni, garantire un benessere psicofisico, svolgere di educazione sanitaria nei confronti del malato e dei suoi familiari (caregiver). Indicazioni: pratica quotidiana per ciascun malato. Classificazione Pulizie parziali: capo, occhi, orecchie, naso, bocca, faccia, collo, mani, ombelico, genitali, arti inferiori. Pulizie totali: bagno in vasca, bagno a letto, doccia. Sono prodotti per le mani ad azione detergente, sgrassante, solvente, igienizzante, disinfettante. Saponi commerciali: saponette, panetti, saponi liquidi, mousse Paste: a base di sapone abrasivo Creme: una miscela di sapone, abrasivi e principi emollienti Gel: a base di solventi petroliferi o vegetali e con abrasivo Liquido lavamani: il prodotto detergente semplice con soltanto i principi attivi di lavaggio delle mani Usare sapone liquido con dispositivo di distribuzione Utilizzare salviette di carta monouso Bagnare e insaponare mani e polsi per un minuto Porre maggior attenzione alle unghie Risciacquare a fondo le mani sotto corrente Dopo aver asciugato le mani, chiudere il rubinetto con la stessa salvietta. Il lavaggio delle mani si distingue in: Sociale Antisettico Chirurgico Lavaggio Sociale (o Igienico) Ha lo scopo di eliminare lo sporco e la maggior parte della flora batterica transitoria. raccomandato per proteggere il paziente e sanitario dalla trasmissione di infezioni da contatto.(Con acqua e sapone). Si esegue prima di manipolare farmaci o di preparare o servire alimenti, dopo contaminazione con liquidi biologici e dopo dei servizi igienici. Il lavaggio sociale deve durare dai 20 ai 40 secondi. Lavaggio Antisettico Si effettua con acqua e detergenti che contengono un agente antisettico. Inumidire con acqua tiepida mani, polsi e avambracci e versare circa 4 ml di clorexidina o iodiopovidone azionando con il gomito dispenser, distribuire uniformemente il prodotto sulle mani e sui polsi ponendo attenzione agli spazi interdigitali ed alla zona periungueale per almeno secondi. Risciacquare accuratamente avendo cura di tenere le mani al di sopra del livello dei gomiti per evitare che degli avambracci contamini le mani, asciugare mani ed avambracci iniziando dalle dita poi la mano e da ultimo sino alla piega del gomito. Lavaggio Chirurgico Effettuato prima delle procedure chirurgiche ha lo scopo di eliminare la flora batterica transitoria ed ha un buon abbattimento della flora residente cercando di inibirne a lungo lo sviluppo. Prodotti indicati sono acqua e soluzioni antisettiche detergenti quali Clorexidina e Iodopovidone. Va fatto prima di indossare i guanti sterili. Rimuovere ogni oggetto decorativo dalle mani, le unghie devono essere corte, arrotondate, limate per non lesionare i guanti e prive di smalto. Complessivamente deve durare 5 minuti. 1. Bagnare uniformemente mani e avambracci e successivamente versare sulle mani il prodotto antisettico attraverso erogatore, quindi lavare mani e avambracci per circa 2 minuti. 2. Risciacquare prima le mani avendo cura di tenere le mani al di sopra del livello dei gomiti per evitare che scenda dagli avambracci alle mani inficiando la procedura. 3. Spazzolare le unghie per 1 minuto con lo spazzolino sterile preventivamente bagnato di soluzione antisettica. Dopo di che va lasciato cadere cestino. 4. Risciacquare mani ed avambracci come indicato al punto 3. 5. Ripetere la procedura come indicato nel punto 2 altri 2 minuti) ponendo particolare attenzione a dita e spazi interdigitali. 6. Risciacquare come indicato al punto 3 7. Asciugare mani ed avambracci con telo sterile, iniziando dalle singole dita, polso, e da ultimo sino alla piega del gomito con movimenti circolari. Cure Igieniche Totali Comprendono: il bagno a letto, il bagno in vasca, la doccia, il bagno del lattante. Bagno a Letto Praticato almeno da due operatori, rispettare e temperatura, compiere movimenti sincroni, scoprire il malato progressivamente e solo lo stretto necessario onde non fargli prendere freddo. Materiale occorrente: due un carrello a due piani con padella, 1 brocca con acqua calda e 1 con acqua fredda, 1 termometro da bagno, sapone, 2 manopole di spugna, alcun teli da bagno, 1 paio di forbici, pettine per capelli, occorrente per le frizioni, biancheria pulita per cambiare il malato, sacco per la biancheria sporca. Posizione del paziente: fase) decubito supino o fase) decubito laterale dx o fase) decubito supino o semiseduto. Cambio della biancheria intima: tecnica compiuta da 2 preparare sulla sedia, posta vicina al letto del malato, la biancheria necessaria secondo il seguente ordine a partire verso il basso (senso craniocaudale). Bagno in Vasca e Doccia Per i malati in grado di alzarsi da sottoporsi ad intervento chirurgico. Bisogna tenere pronto tappetino di gomma antiscivolo e non regolare mai mentre il malato in acqua lasciare che lo faccia il malato stesso, in quanto potrebbe ustionarsi. Ausili Meccanici sollevatori per i trasferimenti o da bagno letti elettrocomandati hanno anche regolabile teli senza attrito permettono di far scivolare tappeti rotanti e i traslatori meccanici permettono di spostare il paziente in posizione supina dal letto alla barella e al contrario (B.). movimentazione comporta rischi di salute per gli operatori sanitari. Categorie professionali a rischio di strappi e distorsioni (Bureau of Labor Statistics, Aprile 2002) Classe Categoria Professionale 1 Autisti camion 2 Ausiliari, personale 3 Operai (non edili) 4 Montatori 5 Bidelli, pulitori 6 Infermieri professionali 7 Operai edili 8 Cassieri 9 Carpentieri 10 Magazzinieri, facchini Rischi da Movimentazione Manuale dei carichi in Ambito Ospedaliero: le dimensioni del problema in Italia 461 tra infermieri, addetti al servizio della persona, personale e addetti alla riabilitazione sono tra i probabili esposti alla movimentazione dei pazienti nel settore ospedaliero (ISTAT la media annuale degli episodi di lombalgia acuta nel personale sanitario ed il degli operatori sanitari presenta limitazioni lavorative inerenti la movimentazione di pazienti o di carichi. Nei reparti ospedalieri si ha di prevalenza di lombalgie acute. In Blocchi operatori, Pronto Soccorso, Servizi di Riabilitazione si ha di prevalenza di lombalgie acute (Menoni O. et al .Med. Lav ancora, i malati in coma e gli anziani. Scopi specifici: mantenere la mucosa orale pulita, umida, conservare la lingua pulita e priva di effettuare un massaggio prevenzione affezioni cavo evitare problemi di mantenere le labbra morbide. Materiale occorrente:un vassoio con tamponi di garza, collutorio, un asciugamano, una cerata, una pinza di pean, un abbassalingua monouso ed una lampadina tascabile. Posizione del paziente totalmente dipendente: porlo su di un fianco, con un cuscino sotto il capo, oppure semiseduto o supino a seconda delle condizioni generali o della posizione che deve far inclinare la testa verso il basso, se possibile, in modo che il liquido scorra fuori della bocca e non vi sia pericolo di ingestione. Tecnica: lavarsi le mettere la cerata e sotto la sistemare la parte ricurva della bacinella reniforme sotto la mandibola del rivestire la punta della pean con alcune garze e immergerla nella capsula contenente il collutorio. Non mettere mai le dita in bocca al malato specialmente se in coma o in stato soporoso, tende a stringere le mascelle appena viene stimolato. Pulire i denti iniziando superiore esterna e procedendo in avanti e verso il basso (lo stesso per ripetere per pulire le pareti interne della detergere la lingua partendo dalla base verso la spalmare un velo di pomata o di miele rosato sulle labbra. Per i pazienti con protesi dentaria bene ricordare che essa un oggetto di valore, se si perde o si rompe ne risponde la persona che ha fornito non lasciare il malato troppo tempo senza protesi per prevenire alterazioni della mascella e per mantenere intatta di rispettare le sue abitudini (es. se solito togliersi la protesi durante il sonno, fornirgli un contenitore con il suo nome, non trasparente, chiuso e con una soluzione detergente o acqua semplice). Igiene degli Arti Inferiori Tecnica che essere praticata in modo diverso a seconda del grado di autosufficienza del malato. Bisogna prestare particolare attenzione alla pulizia e al taglio delle unghie (evitare lesioni in paziente diabetico o vascolare). Fare impacco di vasellina in presenza di ostinate Igiene della Zona Perianale Le funzioni escretorie sono deputate principalmente agli apparati urinario ed intestinale. Urina il prodotto della secrezione del rene attraverso la quale vengono eliminati i prodotti metabolici (scorie dannose) presenti nel sangue, viene trasportata attraverso i due ureteri alla vescica, organo cavo preposto al suo accumulo. di urina avviene poi attraverso e viene definita diuresi. sano un liquido limpido, atossico, sterile, incolore in condizioni normali, giallo paglierino nelle urine concentrate. Composizione 1 litro di urina composto da acqua (960 g), urea g), azoto g), cloruro di sodio g), acido solforico, acido fosforico, acido cloridrico, potassio, sodio, acido urico, calcio, magnesio, acido purico, creatinina, urobilina, ferro, ammoniaca. Principali problemi legati alla diuresi: Anuria Assenza di urine Nicturia Diuresi notturna Oliguria Diminuzione della di urine Poliuria Eccessiva produzione di urina Uremia lo stadio terminale renale, il nome deriva nel sangue di sostanze azotate a causa dei reni ad eliminarle Continenza e incontinenza Gli infermieri sono stati gli operatori sanitari primariamente responsabili della gestione e delle persone incontinenti, sia istituzionalizzate che in Storicamente, le strategie infermieristiche erano centrate sul mantenimento della persona asciutta e pulita, questo concetto, nel percorso assistenziale di una persona, rimane un obiettivo primario da tuttavia, mentre nel passato molto si fatto oggi molto si deve fare per favorire la continenza. Tra i problemi comuni troviamo bagno troppo lontano, o con barriere architettoniche, sedile del water posto ad un altezza sbagliata, di maniglie, abbigliamento di non facile apertura (bottoni, cerniere lampo), biancheria intima difficile da maneggiare, non da parte dei familiare paziente che vive solo con problemi di movimento. Ausili Gli ausili devono essere scelti in modo da soddisfare le esigenze individuali e le preferenze personali. Tra i comuni materiali presenti sul mercato ed utilizzati per ritroviamo: assorbenti, raccogligocce, i pannoloni a mutandina, le guaine le sacche per la raccolta delle urine, cateteri per cateterismo intermittente, cateteri a permanenza. Per la scelta necessario valutare la presenza o meno del residuo minzionale: nei pazienti senza residuo significativo sono utili i cosiddetti dispositivi esterni (assorbenti, condom ecc.). Gli assorbenti sanitari sono usati da molti pazienti che li trovano discreti, non troppo costosi e vengono considerati rispetto per incontinenza (anche se discreti sono ovviamente insufficienti e diventano costosi nel caso totale e seria). Pannoloni Assorbenti per incontinenza sono di dimensioni maggiori rispetto a quelli sanitari e sono composti da tre strati. Assorbenti per Incontinenza Maschile o Si tratta di un assorbente appositamente disegnato per maschile: una piccola tasca nella quale viene inserito il viene quindi fissato allo slip mediante una striscia adesiva simile a quella di comuni assorbenti. contenere polveri superassorbenti ed indicato per piccole perdite come quelle che si verificano a gocce e rendono asciutta la superficie a contatto con la cute. Condom Le guaine, dette anche cateteri esterni o sono delle in morbido lattice di gomma da indossare sul pene con distale rigida per il collegamento ad una sacca di raccolta. Non sono adatte per uomini con allergia ai materiali usati per le guaine o per i metodi di fissaggio, pazienti dementi o in stato confusionale che possono strapparsi ripetutamente la guaina, pazienti che a causa di handicap fisico o psichico non sono in grado di applicarsi la guaina da soli e non hanno nessuno che possa o voglia aiutarli, pazienti che soffrono di ritenzione urinaria. Catetere Il cateterismo vescicale e del catetere a permanenza devono essere ben ponderati. Si devono tenere in considerazione solo casi selezionati e comunque quando ogni tentativo di controllo della minzione o di protezione rispetto agli inconvenienti relativi risultato inutile o non sia oggettivamente applicabile. Le indicazioni primarie del catetere a dimora sono: Ritenzione urinaria che causi persistente incontinenza da rigurgito, infezioni sintomatiche e disfunzioni Presenza di piaghe, ferite ed ulcerazioni cutanee che possano essere contaminate Assistenza a malati terminali o gravemente compromessi per cui il letto o il cambio del vestiario possano risultare disagevoli od insoddisfacenti. Raccomandazioni: curare dei genitali esterni per evitare di evitare di provocare traumi tirando il catetere o controllare che il raccordo del sacchetto raccoglitore non si pieghi provocando ostruzione al regolare deflusso mantenere il sacchetto raccoglitore in posizione controllare la e la controllare la temperatura corporea e somministrare scrupolosamente la terapia medica. Protocollo per cateterismo vescicale REQUISITI DELLA STANZA DI DEGENZA, DEL MALATO E COMFORT ALBERGHIERO Obiettivo Generale Sviluppare la di attuare idonee di gestione degli aspetti domestici alberghieri, delle strutture ospedaliere, territoriali che a domicilio. Obiettivi Specifici Conoscere: i componenti del malato e la loro le di vestizione e svestizione della persona parzialmente o non le di rifacimento del letto vuoto e del letto le di smaltimento dei rifiuti. Stanza di Degenza La stanza di degenza, per chi costretto da circostanze diverse (malattia acuta, malattia cronica, non autosufficienza, di approfondimenti diagnostici, cicli di terapeutici specifici, ecc.) a trascorrervi del tempo, sia esso limitato che prolungato, assume particolare. Quando una persona lascia il suo ambito familiare e il suo contesto sociale, viene intaccata quella condizione di equilibrio. Requisiti essenziali: Meglio se esposta a levante luminosa (la condizione indispensabile per la ed influenza positivamente lo stato Colore delle pareti: azzurro e verde inducono calma, i colori accesi Temperatura: costante ed adeguata alle esigenze Finestre grandi, munite di vasistass ed avvolgibili, infissi in buone condizioni per garantire isolamento acustico ed evitare gli Pavimento e soffitto: il pavimento privo di intercapedini ed il soffitto colorato con tinte tenui. Tra le azioni che compie per favorire il comfort della persona, vi il controllo del microclima e di ogni eventuale intervento finalizzato a correggere le caratteristiche fisiche, chimiche, microbiologiche che lo influenzano. Il monitoraggio costante del microclima si consegue mediante il controllo di: illuminazione (naturale o artificiale, non ventilazione (2 con mezzi con mezzi condizionamento. Il comfort un aspetto che non non considerare se orientato dalla consapevolezza che tra i bisogni che contribuisce a soddisfare vi anche quello di comfort. del Malato Gli elementi che compongono del malato sono: il il il tavolino del la accessori quali la luce individuale, il pannello con prese e comandi vari tra cui il sistema di chiamata e gas medicali. deve rispondere ad alcuni requisiti importanti, deve essere: pulibile e disinfettabile, resistente ed agli urti, di costo di lunga gli angoli devono essere smussi per accumuli di polvere e traumi per il malato e gli operatori. Letto Il letto ospedaliero, ha degli elementi che lo caratterizzano e lo differenziano da quello di casa. Essi sono: materiale di costruzione, dimensioni, altezza del piano, e Letto Semplice o Letto Comune Ormai in disuso, un letto la cui struttura portante di metallo, privo di ruote e di qualsiasi altro alcuni di essi sono snodabili e permettono di modificare manualmente la posizione della testata. Letto Articolato costituito in materiale lavabile e disinfettabile ed provvisto di ruote con sistema frenante, la sua struttura e la sue caratteristiche consentono al malato una certa autonomia nei cambi di posizione ed al personale di assistenza di manovrarlo con Posizioni ottenibili: posizione supina, il piano di giacenza orizzontale supina secondo Trendelenburg, il piano di giacenza inclinato in modo da abbassare la testata ed alzare la parte inferiore il piano di giacenza inclinato in modo da alzare la testata ed abbassare la parte inferiore seduta supina con arti inferiori seduta o con gli arti inferiori abbassati. Altre Tipologie di Letti letto radiologico (Radiologia o Emodinamica) letto operatorio letto ginecologico letti articolati: hanno la di variare del piano di i dispositivi che permettono di manovrare il letto e modificarne le posizioni sono: manuali, a pompa idraulica ed elettrici. Accessori del Letto Asta con supporto porta Asta con staffa Archetti alza Supporti porta Supporti porta pappagalli. I materassi devono essere costituiti da materiale facilmente lavabile e disinfettabile, generalmente contenuti in apposite federe, a volte ricoperti da con un lato in cotone ed uno cerato (gommapiuma, silicone). Vi sono inoltre dei materassi speciali, come ad esempio quello a pressione alternata (un compressore gonfia e sgonfia alternativamente le celle pneumatiche che lo compongono alternando i punti di pressione LDD), alle sfere di poliestere, etc... Anche i cuscini, cosi come i materassi, devono essere costituiti da materiale lavabile e disinfettabili e di norma sono in gomma piuma. Il comodino, la sedia e il tavolino da letto sono di diversi tipi e caratteristiche, sono tutti costituiti in materiale facilmente lavabile e disinfettabili. Sistema di Chiamata Esistono diversi tipi di chiamata: luminosi (codice colore operatore), sonori, luminosi e sonori, con citofono. Tutti questi sistemi, indipendentemente dal tipo e dalle caratteristiche che li differenziano permettono al malato di segnalare, attraverso la chiamata, la di aiuto al personale di assistenza e consentono a di individuare rapidamente la provenienza e quindi assicurare una risposta tempestiva alla stessa. Pulizia del Malato Deve essere eseguita: Quotidianamente, sulle superfici, ad umido usando un panno imbevuto di acqua e Alla dimissione, sia sulle superfici che sempre con acqua e Al bisogno, con acqua e detergente. In caso di particolari patologie, soprattutto per le malattie infettive, del malato deve essere disinfettata, ma sempre e comunque, prima di tutto, accuratamente pulita e detersa. Rifacimento del Letto Questa va effettuata : in relazione agli specifici protocolli e piani di lavoro presenti di ogni singola in ogni caso secondo le condizioni e i bisogni del malato. Sul carrello della biancheria pulita deve esserci biancheria a sufficienza: lenzuola, telini, federe, Attrezzatura: tavoli da carrelli Percorso in Ospedale 1) Arrivo materie prime 2) Stoccaggio e Conservazione 3) Predisposizione dei e Preparazione degli alimenti (cottura) 4) Porzionatura e Trasporto ai reparti 5) Somministrazione 6) Gestione dei rifiuti del Malato Ospedalizzato deve essere: adeguata alle sue appetitosa come variata come curata come presentazione (i vassoi sono personalizzati e predisposti dalla cucina somministrata ad orari che rispettino, dove possibile, le abitudini individuali (organizzazione). La distribuzione del vitto avviene attraverso sistemi di trasporto e distribuzione quali il sistema in linea calda tradizionale e il sistema con vassoio personalizzato. Tecnica della Distribuzione dei Pasti Ambiente: soddisfare eventuali bisogni arieggiare gli ambienti dove si consuma il evitare la presenza di estranei vicino al carrello evitare di eseguire visite mediche o allontanare tutti gli oggetti che possono provocare disgusto (padelle, storte, sputacchiere, ecc..). Stoviglie: fornire piatti, bicchieri e posate usare stoviglie controllare che i coltelli non costituiscano pericolo per il distribuire tovaglioli di carta. e devono: avere un aspetto pulito e controllare che i propri capelli siano ben raccolti nella indossare un apposito lavarsi accuratamente le mani prima di rispettare il calendario verificare che a tutti i malati siano state fatte lavare le somministrare alimenti a temperatura compatibile con le condizioni del malato (es. ulcera verificare che siano disponibili bevande idonee e a temperatura controllare che ogni malato riceva la dieta prescritta. Diete: ordinaria priva di di a scopo diagnostico (ecografia). Medico, dietista (la migliore fonte e programmano la dieta dopo aver identificato i problemi del paziente ed aver steso il piano di assistenza non senza coinvolgere pazienti, famiglie, parenti e amici. La consulenza alimentare deve insegnare il possibile sulla dieta al paziente. Questi deve sapere il ruolo nella sua cura (patologia paziente). Se si riesce a raggiungere questo obiettivo in ospedale, facile infatti che il paziente segua o continui il suo regime a casa. In caso di pregresso intervento chirurgico bene spiegare al paziente che ha bisogno di proteine per permettere la guarigione della ferita, dire quali sono gli alimenti ricchi di esse ed invitarlo a consumarli per primi, mentre ha ancora fame. Il paziente dimesso con una dieta speciale deve conoscere a chi potersi rivolgere nella in caso di bisogno e deve avere la di telefonare, in caso di dubbi, direttamente alla dietista o di andare a trovarla. In assenza di questa il paziente deve potersi rivolgere di territorio. Tecnica di Somministrazione del Pasto in Casi Particolari (Delicatezza, Dedizione, Pazienza, Informazione) Verificare se la glicosuria e la glicemia devono essere controllate prima del far assumere orale (o se somministrare la dieta controllare che venga assunta completamente. Malato Autosufficiente: alcuni ospedali o R.S. dispongono di mense per i pazienti o stanze in cui possono alimentarsi assieme. Malato Costretto a Letto: fargli assumere una posizione avvicinare e regolare il tavolino controllare attentamente che il nome sul vassoio corrisponda a quello del posare il vassoio con le tagliare, se occorre, il sorvegliare ad intervalli regolari. Malato in Decubito Laterale: regolare il tavolino del posarvi il vassoio con le tagliare i cibi in piccoli pezzi (piccoli riempire il bicchiere non oltre i fornire cannucce per facilitare dei liquidi. Malato Totalmente Dipendente: igiene delle sedersi accanto al mostrarsi impiegare il tempo necessario conversando gentilmente con il malato ed evitando di controllare evitare di sporcare la bocca e il non stimolare il stimolarlo assuma tutto il cibo. Malato Contagioso: personalizzare tutte le stoviglie di uso usare stoviglie monouso ove allontanare residui e rifiuti utilizzando contenitori appositi. Malato Anziano: controllare che i cibi siano facilmente masticabili (carne tritata, purea, frutta cotta, sollecitare ad assumere tutto il stimolare a bere durante il soffermarsi nella sala a conversare con i pazienti mentre rendere il momento del pasto il piacevole possibile. Bambino: usare materiale infrangibile e allacciare il farlo sedere al tavolo ove controllare che imboccarlo se pulirgli sovente la non forzarlo a mangiare. importante la collaborazione della famiglia nel valutare se gli alimenti che vengono portati sono adatti alla sua situazione e giudicare quante calorie assume con questi alimenti. Se gli alimenti che portano gli amici non sono adatti, avvertiteli e consigliateli. Riordino a Termine del Pasto: far lavare i denti e le mani al controllare e riferire al coordinatore infermieristico o infermiere se il malato ha assunto tutto il provvedere a far ritirare al presto le stoviglie sporche e i residui di far lavare le posate personali del malato, ove esistano Riordinare il letto e pulirlo dalle eventuali cambiare il lenzuolo di sopra se far assumere al malato una posizione comoda e adatta al preparare per il riposo (arieggiare le stanze, accostare gli scuri, eliminare le fonti di rumore, ecc..). Trattamento del Paziente con Problemi Particolari Nausea e vomito: si devono adottare delle attenzioni particolari come evitare movimenti fare respiri profondi dare al paziente quello che desidera somministrare alimenti semplici, grassi troppo conditi. Se il paziente vomita si deve evitare che il vomito venga aspirato nei gli si deve ruotare la testa sul se supino alzare la testata del se incosciente bisogna aspirargli il vomito dalla bocca per impedire che soffochi. Si deve sostenere del paziente con incisione chirurgica a livello addominale sufficiente porre la mano). Dopo che il paziente ha vomitato gli si deve pulire il cavo e rimuovere gli indumenti e la biancheria sporca. Si deve evitare di agitare il paziente. Si deve registrare in cartella la e del vomito e, se il caso, mandarne un campione in laboratorio. Feci Residuo del processo digestivo Diarrea Eliminazione frequente di feci liquide Stipsi Defecazione ritardata con feci scarse, dure, secche Incontinenza fecale Perdita involontaria delle feci Trattamento della Stipsi Enteroclisma: clisma evacuante, rettoclisma o proctoclisma, enteroclisma a flusso di ritorno. Conseguenze di Stipsi Ostinata Occlusione intestinale: arresto completo del contenuto Colonstomie e ileostomie: ani preternaturali o artificiali. Nutrizione Artificiale digerente un apparato complesso, composto di numerosi e importanti organi, ciascuno dei quali, degli alimenti, assume un ruolo specifico. Bocca e lingua Trasformazione meccanica e parzialmente chimica

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Infermieristica Generale e Clinica 1

Corso: Basi Dell'Assistenza infermieristica - 2182  (040789)

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PARAMETRI VITALI E CORRETTO UTILIZZO DEGLI APPARECCHI MEDICALI
1. Pressione Arteriosa
2. Frequenza Cardiaca
3. Polso
4. Temperatura
5. Respiro
6. Peso Corporeo
1) Pressione Arteriosa
Il cuore con le sue contrazioni impartisce al sangue una forza che si esprime con una pressione che viene
esercitata contro le pareti dei vasi in cui scorre. È un muscolo a forma di cono rovesciato, situato nella gabbia
toracica, dietro lo sterno, avvolto da una membrana, il pericardio, che lo tiene ancorato. Le sue pareti sono
formate da un muscolo chiamato miocardio. Una parete muscolare, detta setto interventricolare divide il cuore
in due parti: destra e sinistra. All’interno è diviso in quattro cavità, due superiori (atri) e due inferiori
(ventricoli); ogni atrio comunica con il corrispondente ventricolo attraverso delle valvole unidirezionali che
permettono al sangue di scorrere solo dagli atri verso i ventricoli e non viceversa: a destra si trova la valvola
tricuspide e a sinistra la valvola bicuspide (o mitrale).
Il cuore è una potente pompa muscolare della grandezza di un pugno ed è il muscolo più efficiente del nostro
corpo. Rifornisce di sangue tutti gli organi e tutte le cellule: pompa da 5 a 6 litri di sangue al minuto e batte
da 60 a 90 volte al minuto. La fase in cui il cuore si contrae spingendo il sangue all'interno del sistema arterioso
viene denominata sistole. La pressione generata in questo momento, viene pertanto definita pressione arteriosa
sistolica (massima). La pressione è minima (pressione diastolica), quando il cuore si rilassa per riempirsi di
sangue prima di contrarsi di nuovo. Fase cinque di Korotkoff (sparizione del suono).
Definizione e Classificazione dell'Ipertensione
Storicamente, fino al 1990, si attribuiva maggiore enfasi alla pressione diastolica, ma sia la pressione sistolica
che la diastolica dimostrano una graduale e continua relazione indipendente con il rischio di ictus e di eventi
coronarici.
Linee Guida 2003 per l’ipertensione arteriosa della Società Europea dell’Ipertensione e della Società
Europea di Cardiologia
3° Grado (severa)
PAS 180
PAD 110
2° Grado (moderata)
PAS 160-179
PAD 100-109
1° Grado (lieve)
PAS 140-159
PAD 90-99
Normale-alta
PAS 130-139
PAD 85-89
Normale
PAS 120-129
PAD 80-84
Ottimale
PAS <120
PAD <80
La pressione arteriosa può variare in base a diversi fattori: età, stagioni; gravidanza; altitudine; postura;
esercizio fisico; stato psicologico.
Stratificazione dei Pazienti in Base al Rischio Cardiovascolare Globale
Per la stratificazione del rischio cardiovascolare globale del paziente bisogna valutare, oltre al livello della
PA, anche la presenza di altri aspetti, quali:
Fattori di rischio cardiovascolare: valori alti di PA sistolica e diastolica; fumo di sigaretta; dislipidemia
(colesterolo totale >250 mg/dl, LDL-colesterolo >150 mg/dl, HDL-colesterolo <40 (M) o <48 (F)
mg/dl); familiarità per malattie cardiovascolari precoci; obesi(circonferenza addominale >102 cm
(M) o >88 cm (F)).
Danno d'organo: ipertrofia ventricolare sinistra ECG ed eco (evidenza all’eco di inspessimento della
parete o placche aterosclerotiche ad es. arterie carotidi); modesto incremento della creatininemia (1,3-
1,5 mg/dl (M) o 1,2-1,4 mg/dl (F)); microalbuminuria (30-300 mg/24h).
Diabete mellito: glicemia a digiuno >126 mg/dl; glicemia postprandiale (dopo 2 ore) > 198 mg/dl.
Patologie associate: malattie cerebrovascolari (ictus ischemico, emorragia cerebrale, TIA); cardiopatie

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